Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

VENETO:IL BUCO IN POCHI GIORNI PASSA DA 25 A 101 MILIONI DI EURO

284
 

 Conti in rosso della sanità veneta, scoppia il caso. A suon di numeri, non propriamente collimanti. Rispetto ai 25 milioni di disavanzo «certificato» nel 2009, come comunicato dal presidente Luca Zaia a Venezia alla presenza dell’assessore alla sanità Luca Coletto, spunta un altro dato. Che porta a 101 milioni il buco 2009 del comparto per l’allora Giunta Galan.
Al punto che con un provvedimento d’urgenza il presidente del Consiglio Berlusconi e i ministri dell’economia Tremonti e della salute Fazio, dopo aver esaminato il caso, hanno emanato un provvedimento che conferisce a Zaia poteri straordinari per ripianare i conti della sanità veneta. Un comparto che ha un budget di otto miliardi e mezzo, tre quarti di quello della Regione. L’ex assessore Sandri, però, conferma che il disavanzo è di 25. E la questione, tutta in mano leghista, assume i toni di un vero e proprio caso intricato che oggi Zaia cercherà di sciogliere.

IL PROVVEDIMENTO. È il sottosegretario alla salute, la leghista veronese Francesca Martini — che ha assunto anche l’attribuzione al federalismo fiscale; vedi articolo a destra — a confermare il provvedimento ad hoc per Zaia. Che ora avrà un mese di tempo per tappare la falla. Una settimana fa l’assessore regionale al bilancio Ciambetti, riferendosi al buco di 25 milioni, aveva detto che verrà coperto con risparmi di bilancio nel 2010 per circa 20 milioni, con accantonamenti Irpef e attraverso fondi derivanti dalla compartecipazione all’Iva.
La Martini, comunque, leghista, assessore regionale alla sanità dal 2007 al 2008 (cioè dopo Flavio Tosi e prima di Sandro Sandri, entrambi veronesi e leghisti) parla di «polpetta avvelenata lasciata a Zaia dall’ex presidente Galan e dal dirigente responsabile della sanità veneta», spiega, «ma sono certa che il presidente Zaia sarà in grado di risolvere il problema entro la fine del mese, visto che con i poteri conferitigli dal provvedimento del Governo potrà operare sul bilancio senza disegni di legge che passano dal Consiglio regionale». Il sottosegretario precisa che i poteri straordinari conferiti a Zaia «non hanno nulla a che fare con i piani di rientro di Regioni con passivi pesanti, in sanità, come Lazio, Calabria, commissariate».
LA REPLICA. Il dato dei 101 milioni di buco, però, non risulta all’ex assessore alla sanità, Sandri, ora consigliere regionale della Lega, che spiega, partendo da una premessa: «Fino al 2008 eventuali passivi della sanità regionale venivano sempre coperti con una manovra finanziaria nell’anno successivo. È capitato a me nel 2008, in parte a gestione Martini e in parte mia, quando il buco era di 120 milioni, sanata nel 2009 senza chiedere nulla a Roma». Per il 2009, invece, aggiunge Sandri, «il presidente Galan ci fece sapere di non voler ricorrere alle tasse, per coprire il disavanzo, ma risparmiando e ottimizzando le risorse. Il che fu fatto, portando il buco da un centinaio di milioni a 25. Questo è l’ammontare del disavanzo 2009, cioè 25 milioni, dopo la razionalizzazione operata dal settore rispetto ai tre mesi precedenti».
Dietro le quinte, anche dei poteri straordinari conferiti a Zaia da Tremonti, c’è chi maligna di una sorta di piccola vendetta tutta del Pdl verso Galan da parte di Tremonti, dopo che i due, nei mesi scorsi, si erano lanciati segnali non propriamente amichevoli sulla gestione dei conti pubblici. Ma sul deficit della sanità veneta gravano anche i 23 milioni di deficit lasciati in eredità alla nuova Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona dalle due precedenti, l’ospedale univesitario di Borgo Roma (universitario) e il civile di Borgo Trento, che sarà la Regione a dover ripianare. E subito, per garantire l’avvio della nuova azienda.

Comments are closed.