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Variante sudafricana, per Von der Leyen bisogna “agire con decisione e insieme”

epa08338339 European Commission President Ursula von der Leyen holds a news conference detailing EU efforts to limit economic impact of the coronavirus disease (COVID-19) outbreak, in Brussels, Belgium, 02 April 2020. EPA/FRANCOIS LENOIR / POOL
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Il primo caso europeo in Belgio, arriva dall’Egitto. Crollano le Borse e i prezzi di oil e gas. Guadagna l’oro, bene rifugio. Commissione coordina freno emergenza.

Ue propone stop voli Africa meridionale causa variante.

AGI – Per aggiornare il vaccino Pfizer contro la nuova variante ci vorranno 100 giorni. Lo ha comunicato l’azienda. Intanto la Commissione europea proporrà, in stretto coordinamento con gli Stati membri, di attivare il freno di emergenza per interrompere i viaggi aerei dalla regione dell’Africa meridionale a causa della variante di preoccupazione B.1.1.529. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Il nuovo allarme che irrompe sull’emergenza della pandemia globale è la variante sudafricana del Covid, considerata più contagiosa e con 32 mutazioni della proteina Spike che rischiano di aumentarne la trasmissibilità e la capacità di eludere gli anticorpi.

Ursula von der Leyen spiega che “I contratti stipulati dalla Commissione europea con i produttori dei vaccini prevedono che i vaccini siano immediatamente adattati per fronteggiare nuove varianti del virus. L’Europa ha preso le sue precauzioni”.

“È cruciale – aggiunge – agire in maniera molto rapida, efficace e unita. La commissione ha proposto di attivare il freno di emergenza sui voli provenienti dall’Africa australe e tutti i Paesi colpiti” dalla nuova variante. Tutti i voli dovrebbero essere sospesi in attesa di avere maggiori informazioni sulla variante e tutti i viaggiatori in provenienza da questi Paesi dovrebbero essere sottoposti a quarantena”.

 

La variante, denominata B.1.1.529, è stata definita dagli esperti come “una delle peggiori viste finora” sia per le mutazioni che rendono il virus più contagioso, sia per quelle che potrebbero confondere gli anticorpi.

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) la monitora da diversi giorni e oggi terrà una riunione per discutere le contromisure e denominarla con una lettera greca come per le altre varianti.

La variante è stata identificata nel Gauteng, la ricca provincia sudafricana che comprende Johannesburg e Pretoria.

Il Sudafrica ha un tasso di vaccinazione di appena il 24% della popolazione totale e si ipotizza che le tante mutazioni si siano accumulate in un contagiato immunodepresso che ha lottato con il coronavirus per settimane o mesi.

Il National Institute of Communicable Diseases sudafricano ha riferito che la presenza della variante è stata documentata con il sequenziamento in 22 casi positivi, per lo più giovani, ma se ne segnalano già molti altri da vari laboratori del Paese.

In totale sono almeno una sessantina i casi accertati a livello mondiale, tra cui quattro in Botswana e uno a Hong Kong in un viaggiatore di ritorno dal Sudafrica.

Già giovedì sera Israele aveva immediatamente cancellato i voli da e per il Sudafrica e lo stesso ha fatto la Gran Bretagna estendendo la restrizione a Namibia, Lesotho, Eswatini, Zimbabwe e Botswana. Per l’Agenzia britannica per la sicurezza sanitaria, la Uk Health Security Agency, è “la più pericolosa emersa finora”.

Il ministro della Salute britannico, Sajid Javid, ha spiegato che “i vaccini potrebbero essere meno efficaci” contro la ‘sudafricana’. Thomas Peacock, virologo dell’Imperial College di Londra, ha detto di aver osservato “un profilo di mutazioni veramente orribile”. Nelle prossime ore lo stop ai viaggi si estenderà a macchia d’olio.

Gli esperti rilevano come le 32 mutazioni sulla proteina spike (la punta della corona del coronavirus, la proteina che usa per agganciare le nostre cellule ed entrare al loro interno) siano un numero molto elevato, raggiunto per di più in un tempo brevissimo. Basti pensare che è circa il doppio rispetto alla variante Delta e il triplo rispetto alla Alfa.

Il timore è che gli anticorpi dei guariti e dei vaccinati fatichino a riconoscere il nuovo ceppo, e quindi ci proteggano meno.

 

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