Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Tra i vincitori Premio Innovazione Digitale in Sanità – Politecnico di Milano, l’Azienda Policlinico di Bari e l’impresa associata A.F.O.R.P. Noemalife

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noemalife bis

Tra i vincitori del Premio Innovazione Digitale in Sanità 2016 del Politecnico di Milano c’è l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Consorziale Policlinico di Bari che ha ottenuto il riconoscimento nella categoria “processi clinico-sanitari” per il progetto “Ulysses”, strumento di Business Intelligence sviluppato da Noemalife (Associata A.F.O.R.P.) che consente l’individuazione precoce della Malattia Renale Cronica (MRC).

Il riconoscimento dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità (www.osservatori.net), che punta a creare occasioni di conoscenza e condivisione dei migliori progetti della Sanità Italiana per capacità di utilizzare le tecnologie digitali come leva di innovazione e miglioramento, assegnato oggi pomeriggio al Politecnico di Milano in occasione del convegno “Sanità Digitale: non più miraggio, non ancora realtà”. A seguito delle valutazioni di una giuria qualificata, il riconoscimento è stato consegnato alle strutture sanitarie che si sono maggiormente distinte nella capacità di utilizzare le moderne tecnologie digitali.

Categoria “Processi clinico-sanitari”
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Consorziale Policlinico di Bari ha ottenuto il riconoscimento nella categoria “processi clinico-sanitari” per il progetto “Ulysses”, strumento di Business Intelligence sviluppato da Noemalife che consente l’individuazione precoce della Malattia Renale Cronica (MRC), spesso asintomatica nelle sue prime fasi. La piattaforma, sfruttando il patrimonio informativo dell’Azienda, consente di identificare i pazienti potenzialmente a rischio di sviluppare la malattia. L’algoritmo – basato su parametri clinici definiti dall’Azienda – calcola un fattore di rischio, generando un allarme tempestivo, su pazienti asintomatici e consentendo un’eventuale diagnosi precoce che possa essere comunicata al paziente. Il sistema, oltre a identificare il singolo paziente potenzialmente a rischio, consente di svolgere anche analisi epidemiologiche di stadiazione dei pazienti, individuando ad esempio se ci sono cluster patologici in determinate aree geografiche. In particolare, presso l’Azienda viene investigata una popolazione di circa 170.000 pazienti (ambulatoriali o ricoverati), dove risultano tassi di incidenza della patologia pari a circa il 7%, distribuiti nei cinque diversi stadi della MRC. A livello nazionale, il progetto ha stimato che grazie a Ulysses sia possibile ritardare di almeno 5 anni la progressione del danno renale per almeno il 10% dei soggetti, e di ritardare sempre di 5 anni l’invio dei pazienti in dialisi, permettendo al SSN di risparmiare risorse per 2,5 miliardi di euro. La soluzione consente, inoltre, di abilitare un modello di cura che non risponde più solo reattivamente alle esigenze del paziente, ma che segnala direttamente al cittadino situazioni potenzialmente pericolose, aumentandone l’empowerment e stimolando così la capacità di gestire il proprio stato di salute. Attualmente, si sta lavorando con l’Agenzia Regionale Sanitaria per coinvolgere nella sperimentazione anche i Medici di Medicina Generale e i laboratori analisi della Regione Puglia, che consentirebbe di intercettare un maggior bacino d’utenza e di interfacciare tutti gli attori coinvolti nel trattamento della MRC, ma anche di programmare meglio le risorse e abilitare analisi predittive e simulazioni sui costi.

Gli altri vincitori del premio del Politecnico di Milano

L’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano nella categoria “processi gestionali”, L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Consorziale Policlinico di Bari nei “processi clinico-sanitari”, il Laboratorio Analisi Valdès di Cagliari nella “relazione con il cittadino”, l’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano nella “Sanità in rete” e la Regione del Veneto per i “servizi regionali”.
Ai vincitori si aggiunge l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia, premiata dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO) per il suo “Sistema integrato per la Trasparenza e Anticorruzione”. Tre menzioni particolari invece sono andate all’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli per la “Sanità in rete”, alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per i “servizi regionali” e al Trafford Clinical Commissioning Group nella “relazione con il cittadino”
“I progetti premiati rappresentano diversi esempi di eccellenza nello sviluppo dell’innovazione digitale nella Sanità italiana – spiega Chiara Sgarbossa, Direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità – Ambiti diversi ma casi di successo in grado di portare importanti benefici in termini di efficienza e miglioramento della qualità dei servizi per operatori della Sanità e pazienti. L’innovazione digitale rappresenta, infatti, la leva fondamentale per rendere più moderno e sostenibile il Sistema Sanitario italiano. Anche per questa ragione, l’obiettivo del Premio è quello di valorizzare le best practice per generare un meccanismo virtuoso di condivisione delle esperienze di successo su tutto il territorio nazionale”.
Categoria “Processi gestionali”
L’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi ha vinto il Premio Innovazione Digitale in Sanità 2016 grazie a un progetto di ricerca gestionale che ha l’obiettivo di gestire in tempo reale attività ed eventi critici del flusso operativo del comparto operatorio. Il progetto ha previsto l’introduzione di tag RTLS (Real Time Location Tracking) che seguono il paziente e la sua cartella clinica nel flusso chirurgico, colloquiando con un sistema software che permette di tracciare e monitorare in tempo reale le informazioni operative. Ad oggi il sistema è stato esteso a entrambi i Blocchi Operatori, composti da 11 sale operatorie, e viene utilizzato da oltre 200 operatori, coordinando i 14 reparti di degenza, la terapia intensiva, le unità che si occupano di sterilizzazione e impianti, la farmacia, l’emoteca, i laboratori e il Pronto Soccorso. Grazie alla soluzione il 100% delle fratture al femore sono operate nelle 48 ore (nel 2014 era pari all’82%) ed è stata migliorata la puntualità dei primi interventi del giorno (+9%) e l’utilizzo delle Pre-Sale (+17%). Con la possibilità di aggiornare in tempo reale la programmazione delle sale, è stata aumentata del 3% la loro saturazione. Inoltre, la migliore comunicazione e il maggior coordinamento tra gli operatori, che non avviene più tramite telefono, hanno consentito di ridurre i tempi medi di chiamata paziente da Sala Operatoria (da 40 minuti a 22 minuti) e di azzerare dei tempi morti di sala operatoria. Infine, la validazione in tempo reale dei protocolli procedurali pre-operatori, consente di ridurre rischi ed errori, nonché prevenire ritardi.

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