Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Terza Commissione sanità. L’audizione del direttore generale dell’Istituto oncologico

Pino Romano - Presidente Commissione Sanità - Regione Puglia
729
Pino Romano - Presidente Commissione Sanità - Regione Puglia
Pino Romano – Presidente Commissione Sanità – Regione Puglia

Dimissioni? Il professor Quaranta, direttore generale dell’istituto oncologico Giovanni Paolo II di Bari, è chiaro con la III Commissione del presidente Pino Romano: “il regolamento dell’IRCCS prevede che in caso di rinuncia anticipata dell’incarico rispetto alla durata naturale è fatto obbligo al direttore generale di dare preavviso di almeno 60 giorni al presidente del CIV, a mezzo raccomandata”.
Ed è proprio alla Commissione sanità che Quaranta consegna la sua dettagliata relazione che racconta la storia di tutto il percorso dell’oncologico sottolineando che “quanto è stato detto nella riunione del Consiglio regionale dello scorso 29 settembre rappresenta verità, cose non esatte e intuizioni personali”.

Quaranta ha detto alla Commissione che non ha mai anteposto i propri interessi, non ha mai alimentato scontri frontali e non esistono conflitti di interesse per parentele o altro all’interno dell’Istituto”.
Ma scendiamo nel dettaglio, per quanto si legge nella relazione illustrata dal direttore generale:
“L’articolazione organizzativa dell’Istituto è stata obbligatoria e coerente con le scelte della Giunta e relativamente al numero delle strutture sanitarie previste per l’oncologico nel 2013 fu fatta richiesta al presidente della Giunta di aumentarlo del 20%”.

“Nessuna delle Unità operative radioterapia radiodiagnostica anatomia patologica e patologia clinica ha avuto un declassamento in termini di spazi, struttura e personale. L’avvicendamento di 5 direttori scientifici è stato indipendente dalla volontà del direttore generale”.
“Dal 2006 al 2011 sono stati assegnati all’istituto per la ricerca corrente 8.027.262 euro. Di tale somma ad agosto 2012 risultavano spesi poco più di 3,5 milioni di euro e di questi una quota consistente (oltre 660,000 euro) era stata impegnata anche per contratti triennali di collaborazione coordinata e continuativa per unità di personale amministrativo di comparto, a supporto delle attività di ricerca scientifica”.

L’avvicendamento di ben 5 direttori scientifici è stato indipendente dalla volontà del direttore generale che su precisazione del Ministero della salute ha dovuto assegnare temporaneamente come aggiuntivo, l’incarico di direttore scientifico facente funzioni a tre direttori di Unità operativa complessa (rispettivamente Paradiso, Gadaleta, Guarini) nell’intervallo necessario al Ministero della salute per l’espletamento delle procedure di nomina del direttore scientifico (circa 1 anno).
I 4.447.054 milioni di fondi di ricerca corrente 2006/2011 non utilizzati ad agosto 2012 per norma avrebbero dovuto essere restituiti annualmente al Ministero. A seguito di contatti con lo stesso Ministero quei fondi sono stati impegnati negli ultimi anni per il completamento delle attività progettuali ancora in essere (1.677.054) e la restante parte è stata programmata per progetti di ricerca in importanti settori oncologici.

Nessun acquisto di robot è stato mai fatto nell’ambito dell’oncologico. In particolare con i fondi di ricerca corrente è solo possibile procedere al noleggio delle apparecchiature necessarie.
Al direttore della radiologia interventistica nulla è stato impedito nell’ambito delle sue funzioni peraltro ben codificate.
Non è il caso cdi ricordare le note problematiche correlate alla spesa dei farmaci, soprattutto oncologici e l’opportunità che per questi qualsiasi amministrazione seria preveda centri di costo ben controllati.
La liceità del primario della UOC radiodiagnostica interventistica relativa alla validazione delle chemioterapie sistemiche, in sostituzione del primario della UOC di oncologia medica è stato oggetto di quesito esposto presentato dallo stesso direttore generale dell’Istituto al procuratore della Repubblica di Bari.
Il ricorso al Tar Puglia proposto da Gadaleta, Laricchia ed altri contro l’Oncologico, la Regione ed il Ministero, non ha dato l’esito sperato dai ricorrenti.
Non è stata negata l’attivazione della struttura semplice di oncologia medica o integrata.
Accorpamenti e fusioni di aziende ospedaliera sono competenza dl Ministero;
L’offerta clinica ha mostrato un trend positivo per abbattimento delle liste d’attesa per pazienti oncologici o sospetti , secondo le linee guida nazionali.
Delle 6 sale operatorie disponibili, la Regione ne ha autorizzate solo 3.

I posti letto riconosciuti all’Istituto sono 130 ma di questi la Regione ne ha autorizzati 87.
La perdita di esercizio di 16.231.388 euro nel 2011 si è ridotta a 8.970.816 nel 2012 a 7.793.967 nel 2013 e a 11.095.924 nel 2014”.
Dalla relazione emergono cenni all’attività svolta dalla Direzione strategica da agosto del 2012: servizio Cup/ticket, potenziamento dei laboratori assistenziali di ricerca per la diagnostica molecolare per tutte le patologie neoplasiche; refertazione online; assunzione di 88 unità autorizzate dalla Regione ; abbattimento delle liste d’attesa; implementazione della percentuale di occupazione di posti letto; radioterapia upgrade degli acceleratori lineari di ultima generazione; iort (radioterapia intraoperatoria) apparecchiatura presente dal 2001 mai attivata; breast unit; ambulatorio malattie eredo familiari; centro di ricerca per lo studio dei tumori rari; team multidisciplinari , radiologia senologica, endoscopia digestiva; anatomia patologica.
Il direttore generale Quarata ha sottolineato che “i rapporti con le organizzazioni sindacali non sono mai stati agevoli per la frequente pretesa di esercitare poteri di gestione e di controllo anche non di competenza delle rappresentanze sindacali”.
“La relazione riassuntiva degli ultimi tre anni redatta dall’Urp – ha concluso Quaranta – mette in evidenza un miglioramento dei tempi di attesa per tutti gli ambulatori e dei rapporti sociali e umani tra dipendenza e utenza oltre a note di elogio per la professionalità e l’umanità degli operatori medici e sanitari”.

Comments are closed.