Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

SUPERTICKET: AGENAS,PREVISTI 800 MILIONI, MA INCASSATI SOLO 400 – 500

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GIOVANNI BISSONI – PRESIDENTE AGENAS

 Superticket: Agenas,previsti 800 milioni, ma incassati solo 400 – 500
 Un’indagine dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), presentata il 9 maggio a Roma, condotta per valutare gli effetti  della crisi economica e del superticket sull’assistenza specialistica, ha registrato una diminuzione dell’8,5% delle  prestazioni specialistiche erogate, specialmente negli esami di  laboratorio. E’ stato poi rilevato un decremento maggiore nelle prestazioni dei presidi privati accreditati con il Servizio sanitario nazionale. Sono quindi questi gli  effetti principali del superticket sugli italiani,.
La ricerca, intitolata ‘Remolet’, ha coinvolto 11 regioni  italiane che coprono l’80% della popolazione generale: Piemonte,  Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria,  Lazio, Campania, Sicilia. Calabria e Puglia stanno per inviare i loro  dati, portando il dato complessivo al 90% della nostra popolazione.
Alle varie realtà regionali è stato chiesto di fornire dati relativi al numero di prestazioni specialistiche ambulatoriali, ai totali dei  valori tariffari e dei ticket riscossi, nei tre settori in cui viene suddivisa l’attività specialistica: diagnostica, laboratorio e attività clinica. Il periodo preso in esame confronta il primo semestre del 2011 con quello del 2012.

Nelle 11 Regioni, dunque, si registra un forte calo di  prestazioni tra il 2011 e 2012. “La riduzione – spiega Cesare  Cislaghi, coordinatore del progetto Remolet – si e’ avvertita  maggiormente nel privato (-11,8%) che nel pubblico (-7,6%), e si è registrata in particolar modo per le prestazioni dei non esenti
(-17,6%)”. Nel frattempo – si legge nell’indagine – i ticket sono  aumentati nel totale incassato, ma meno di quanto si prevedeva. Anzi,  in alcune Regioni, prosegue Cislaghi, “i ticket per le prestazioni di  laboratorio hanno dato addirittura un gettito inferiore”. Il problema, secondo l’Agenas, è che il “superticket doveva portare ad circa 800  milioni in più all’anno al Fondo sanità, ma l’incasso reale è di circa 400-500 milioni”.
Cislaghi ricorda che “il 50% degli italiani ha accesso, almeno una volta all’anno, ad una prestazionespecialistica, ma che solo 15 milioni di italiani hanno pagato il ticket”, per una media di 150 euro a testa. “Per il ticket – osserva Cislaghi – un quarto della popolazione italiana ha dunque pagato 150 euro a testa, per un totale di circa 2,2 miliardi di euro. Questo vuol dire che se tutti pagassimo 150 euro, avremmo 8 miliardi, ovvero il  doppio dell’Imu”.
Il pericolo ora è l’arrivo di nuovi ticket. Giovanni Bissoni,  Presidente Agenas, mette in guardia. “Si dice che la manovra preveda  l’entrata dal 2014 di altri 2 miliardi di ticket – avverte – ma questo lavoro dimostra che siamo di fronte ad una spesa già non sostenibile. Siamo di fronte a percentuali che ci dicono che il problema c’è. Su chi paga, è più devastante di Iva e Imu”. A Bissoni preoccupa la  diminuzione degli esami di laboratorio, “che tocca da vicino molti aspetti del Ssn”.

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