Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

SANITA’ PUGLIA: IL DISAVANZO COMINCIA A CALARE A QUOTA 309 MILIONI DI EURO

306
 

 La sanità pugliese è in rosso: lo affermano i dati del preconsuntìvo che la regione ha comunicato al ministero della Salute. Il disavanzo è di 528 milioni; 132 euro di deficit per ogni cittadino pugliese. Per quanto riguarda il deficit «i 528 milioni – ha spiegato Tommaso Fiore, assessore alle Politiche della Salute della regione Puglia – sono frutto della somma dei modelli Ce (Conti econonnci) inviati dalle singole aziende sanitarie a fine gennaio. Ma la cifra – ha sottolineato – non tìene conto delle somme non distribuite alle aziende, delle economie su progetti regionali, dei rimborsi per il pay-back farmaceutico, dei finanziamenti vincolati ministeriali: parliamo di un totale di 64 milioni».

Quindi dai 528 milioni di disavanzo bisogna sottrarne 64 e sulla cifra ottenuta bisogna poi apportare, come ha spiegato l’assessore, « le rettfflche di consolidamento e in più calcolare gli obiettivi di piano 2009». Si arriverebbe a un deficit “effettivo” ben inferiore ai 528 milioni iniziali, che studi di inizio anno avevano fissato a 380 milioni, ma che si crede possa definirsi sui 309 milioni (contro i 315 dell’anno precedente). Sul commissariamento, l’assessore Fiore è sicuro; «Dovremmo evitarlo». La Puglia deve cercare di non violare la “stabilità” imposta dal patto della Salute. Il Patto (Finanziaria 2010) prevede che se il deficit delle regioni supera il 5%del finanziamento ordinario (che per la Puglia vale 6.673 milioni) scatta la nomina di un commissario: il governatore o un esterno. Tra le sanzioni per chi sfora il Patto, ci sono anche la decadenza dei direttori generali delle Asl e dell’assessore regionale alla Sanità. Per la Puglia il tetto fissato è pari a 333 milioni. Ma il debito va coperto. La regione non disporrà delle entrate derivanti dal gettito dell’addizionale Irpef dello 0.5% e dall’accisa sulla benzina (entrambe abolite), per cui non resta che affidarsi all’Irap, da cui dovrebbero arrivare, stando al bilancio preventivo, 143 milioni. Altre fonti di entrata potrebbero derivare dall’Iva non sanitaria e dalla spesa corrente. Oppure, si sta valutando se “cartolarizzare” il debito o congelarlo. 

Comments are closed.