Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

SANITÀ, LADDOMADA: “NON SI COMPRENDE LA LOGICA DELLE SCELTE SUGLI OSPEDALI”

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 Sanità, Laddomada: “Non si comprende la logica delle scelte sugli ospedali” 
Di seguito l’intervento del consigliere regionale de La Puglia per Vendola, Francesco Laddomada al dibattito in Consiglio regionale del 24 settembre sull’informativa resa nella seduta precedente dall’assessore alla Salute Ettore Attolini, tema, lo stato dei livelli essenziali d’assistenza e sull’organizzazione funzionale del sistema regionale pugliese.
“Sento il dovere di porre all’attenzione dell’assessore alla Sanità Ettore Attolini, dell’intera Giunta regionale e del Consiglio regionale alcune problematiche reali che riguardano la sanità pugliese.
In commissione sanità, abbiamo dato il parere favorevole obbligatorio, sebbene non vincolante, sul piano di rientro. Pertanto all’assessore alla sanità pongo il primo quesito: Quando si tratta di programmare gli interventi straordinari in tema di nuova edilizia sanitaria, qual è il metodo prescelto, affinché questi cinque nuovi ospedali siano fatti in una determinata parte del territorio e non in un’altra? Lo chiedo perché è difficile da capire. Da alcuni stralci del percorso di lavoro della Task Force sono nominate determinate città oggetto di intervento. A un certo punto, però, il percorso si interrompe, per cui noi consiglieri regionali non riusciamo a capire l’iter procedimentale logico che la Giunta regionale ha seguito per individuare i nuovi punti ospedalieri”.

Per Laddomada il secondo grande tema riguarda il trasporto oncologico, per il quale occorre evitare le soluzioni a macchia di leopardo, che comportano anche un danno politico e di immagine al governo regionale. “L’Asl di Lecce infatti – aggiunge Laddomada- ha adottato una certa soluzione; quella di Taranto non ne ha adottata alcuna; magari qualche altra Asl ha deciso per altre soluzioni”.
Secondo l’esponente della Puglia per Vendola i Direttori generali vanno coordinati, affinché si abbiano sull’intero territorio regionale delle soluzioni, per quanto possibile, uniformi. Si creerebbe, altrimenti, la percezione di una profonda ingiustizia tra chi viene trattato in un certo modo e chi è trattato in un altro. “Dico questo anche perché ci sono alcuni operatori del trasporto oncologico che stanno lavorando e altri che sono stati licenziati e non sanno che ne sarà di loro. Non sto parlando di persone che trasportavano le bevande negli ospedali, ma di operatori che erano di ausilio non solo logistico, ma anche affettivo e morale per i malati oncologici, che purtroppo non mancano in tutto il territorio della Puglia”.
Laddomada solleva anche la questione delle aree SIN (Sito di interesse nazionale) contaminate e individuate dal Ministero dell’Ambiente. “Quando diciamo che per leggi comunitarie, nazionali e regionali le aree SIN devono meritare una certa attenzione, a queste affermazioni devono seguire gli atti concreti che sanciscono la differenza tra un territorio svantaggiato e uno non svantaggiato dal punto di vista ambientale. Altrimenti riesce difficile dare a queste popolazioni contezza della linea politica del Governo regionale”.  
Per Laddomada anche per gli ex stabilizzati esistono trattamenti difformi tra i lavoratori. “Ci sono Asl che hanno fatto ricorso alla conciliazione e altre no. Alcune mancate soluzioni sono legate anche al fatto che i Direttori generali hanno timore di prendere determinate decisioni. Una persona che amministra non deve avere timore, poiché ci sono gli strumenti tecnico-giuridici per farsi una bella polizza amministrativa e adottare le soluzioni che servono”.
 
Il consigliere Laddomada anche a nome di tanti lavoratori ha chiesto   la cortesia di ricevere risposte concrete nei tempi che l’assessore riterrà opportuni.
 
Per Laddomada altro argomento importante è sapere come si stanno muovendo i Direttori generali, a un anno dall’insediamento e se sono riusciti, e come,   a risparmiare i costi della sanità rispetto al passato. “Nel momento in cui abbiamo dato l’assenso alla nomina dei Direttori generali, dall’ex assessore Fiore ci era stato detto che gli stessi, in tre o sei mesi, avrebbero dovuto relazionare al Consiglio regionale. Se ciò non accadesse all’esterno si potrebbe avere la netta percezione che apparteniamo alla categoria dei consiglieri regionali che non entrano in materia di sanità. Se dobbiamo però far fare e strafare ai direttori generali, senza alcuna contezza, rispetto ai rappresentanti del popolo, diventa questo un dato che lascia molto a desiderare.
“Detto tutto ciò, – conclude Laddomada – vorrei terminare in maniera positiva il mio intervento, perché credo che se oggi ci sia un ruolo spinoso nella Regione Puglia è quello di assessore alla salute. Voglio quindi, menzionare l’attestazione di stima contenuta nella nota arrivata da Roma il 17 settembre, dove si ritiene apprezzabile lo sforzo di razionalizzazione della rete ospedaliera proposto e, in particolare, la volontà di ispirarla ai criteri di riorganizzazione. Si rileva purtroppo che c’è da migliorare e ridurre le unità operative di ostetricia, ginecologia e di pediatria e quelle di cardiologia, chirurgia generale, geriatria, oncologia e pneumatologia. In sintesi, abbiamo un documento ufficiale che attesta l’ottimo percorso che la regione Puglia sta facendo, fra tante difficoltà, ma d’altro canto, in qualche ambito serve fare ancora di più e meglio”./

 

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