Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Sanità, in tre anni 1,1 mld in meno al personale Ssn

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Perso il 2,4% di posti Ecco il rapporto Stem alle Regioni.

 

Anteprima.

Crolla il costo e il numero del personale dipendente del Ssn. Proprio il giorno dopo lo sciopero generale di mercoledì, arriva dal rapporto fino al 2013 consegnato dalla Stem, elaborato in collaborazione con Agenas e consegnato alle Regioni, un allarme in piena regola. C’è una incontrovertibile tendenza alla diminuzione del costo complessivo in tutta Italia – si legge – e in modo specifico nelle Regioni sottoposte a piani di rientro». Dal 2011 al 2013 il costo totale è sceso di 1,1 mld, da 37,6 a 36,6 mld con un calo del 2,9%. I dipendenti sono dimagriti da 666.616 a 650.382 unità, con una perdita di 16.234 posti, il 2,4% in meno. Ma questo con grandi differenze locali e tra le categorie. E con una voce particolare che va considerata: le indennità, che incidono sempre di più sulle retribuzioni. Con fortissime differenze locali: Regione che vai, indennità che trovi. Le mille Italie della salute, al solito. Con Bolzano più generosa di tutte.

 

 

Il rapporto. Lo sciopero generale è appena passato, ma altri 2 giorni di piazza potrebbero arrivare a gennaio, o poco dopo. Il rapporto della Stem, guidata da Laura Pellegrini, porta proprio in coincidenza con lo sciopero altra benzina a favore dei dipendenti Ssn che hanno manifestato contro l’impoverimento del Ssn. Ecco i dati principali del rapporto consegnato alle Regioni, che loro stesse, peraltro, hanno validato i propri dati. Non sempre con grande qualità di rilevazione.

 

Sull’ottovolante dei costi.

La variazione complessiva dei costi complessivi ha fatto segnare un picco di aumento del 7,8% a Bolzano e un crolo massimo del 7,9 in Campania, seguita da Lazio (-6,2), Puglia (6,1), Calabria (5,8), Molise (5,2) e Liguria (4,9) Solo 5 Regioni col segno più: oltre Bolzano, Trento (4,1), Valle d’Aosta e Friuli (entrambe +0,4) e Umbria (0,1).
Il comparto che pesa di più in percentuale è quello del ruolo sanitario col 40,2%, seguito dalla dirigenza medica col 36,7%. Il crollo maggiore dei costi nel triennio ha riguardato il ruolo professionale (-9,1%), la dirigenza amministrativa (8,3), la dirigenza del ruolo tenico (7,4). Il costo del comparto del ruolo sanitario è invece calato di meno in assoluto (1,9%).
Sempre in quanto a costi, il valore per abitante è calato dell’8,2%: picco massimo, in Campania, seguita da Lazio, Puglia, Calabria e Molise. Viceversa è aumentato in solo 4 realtà: Bolzano )+6,4%), Trento (2,9), Friuli (0,5) e Umbria (0,4). E quanto a costi medi del personale dipendente, la media nazionale è di 56,273 euro. Che passano dagli 82.384 di Bolzano ai 51,571 del Veneto. Da notare in questo caso che le Regioni sotto piano di rientro stanno nella fascia lata: 62.439 euro in Campania, 60.501 nel Lazio, 60mila e rotti in Sicilia e Calabria, 58.348 in Molise. Tutte sopra la media Italia.

 

 

Dirigenza medica.

Il costo medio va dai 226.672 euro di Bolzano al tetto minimo di 102,796 in Sardegna. La media Italia è di 113,246 euro. Sopra la quale stanno tutte le Regioniin piano di rientro, eccetto l’Abruzzo. La variazione dei costi nel triennio è stata massima in Sardegna (-6,2%) e invece in crescita ancora una volta a Bolzano (+8,7%). Da notare che la crescita s’è registrata anche in Calabria (1,4) e nel Lazio (0,5).

 

 

Il comparto.

Il costo medio nazionale è stato di 44.833 euro: dalla solta Bolzano al top (66.854) al fondo della Sardegna (40.152). Proprio in Sardegna nel triennio c’è stato il calo massimo (5,6) a a Bolzano l’aumento più vistoso (3,3).

 

Regione che vai, indennità che trovi. L’incidenza delle indennità accessotie sul totale delle retribuzioni è in media nazionale del 20,6%. Ma a Trento pesano il 28,6% a in Abruzzo il 18%. Con Campania, Piemonte e Calabria, tra le Regioni sotto schiaffo, oltre la media italiana. Va detto che la variazione percentuale dell’importo delle indennità accessorie è diminuita in quasi tutte le Regioni, col picco minimo del – 10,3 in Campania e in tuttele Regioni commissariate, Aumento invece solo a Trento (+6,1), Sardegna (4,6), Narche (2,7) e Valle d’Aosta (0,7). Le indennità accessorie sul totale della retribuzione pesano di più a Trento (42,4%) e meno in Abruzzo (25,9%), a fronte di una media nazionale del 29,3%. Per il comparto del ruolo sanitario valgono in media nazionale il 15,9%.
Regione che vai, indennità che trovi.

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