Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

SANITA’ IN PUGLIA:TAGLI SU FARMACI E POSTI LETTO

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 Tenere sotto controllo i conti sanitari, rispettare le nuove indicazioni del Patto della salute, comprimere la spesa farmaceutica. È l’imperativo categorico che la giunta regionale si prepara ad adempiere. Con una triplice mossa che è stata già programmata: tagliare un migliaio di posti letto, disincentivare il ricorso all’ospedale e favorire cure alternative ai ricoveri, diminuire i costi per i farmaci con il meccanismo – già sperimentato – della «molecola di riferimento» (il prezzo ancorato ad un determinato parametro).

Oggi doppio appuntamento per la maggioranza: alle 17 i trentotto consiglieri di centrosinistra sono stati convocati dal governatore Nichi Vendola. Poco prima (alle 14) la giunta si riunirà per il consueto appuntamento settimanale e per dedicare la seconda parte della seduta ad una discussione monotematica sulla sanità (la settimana scorsa è toccato ad Ambiente ed energie rinnovabili). Sotto osservazione sarà il piano di rientro dal deficit che si è attestato nel 2009 a 282 milioni (dopo la «correzione» al tavolo ministeriale); il Dief 2010 (i trasferimenti alle Asl delle risorse del Fondo sanitario); la costituzione in giudizio della Regione davanti alla Corte costituzionale dopo che il governo ha impugnato la legge su stabilizzazioni e internalizzazioni nelle Asl. Successivamente l’assessore Tommaso Fiore affronterà il nuovo quadro normativo ed economico-finanziario indotto dal Patto della salute del dicembre scorso. Le nuove regole sono stringenti: per ragioni di economia portano il numero dei posti letto da 4 a 3,2 ogni mille abitanti. I letti previsti dal Piano della salute a settembre 2008 erano fissati in 17.675 (2.395 quelli dei privati): settecento in meno rispetto al parametro allora in vigore del 4,5 per mille abitanti. Il numero non è mai cresciuto in attesa dell’attesa variazione verso il basso, prima fermatasi al 4 e adesso scesa al 3,2 per mille. Secondo i calcoli eseguiti dall’assessorato, il numero dovrebbe diminuire di un migliaio di posti letto (tra pubblici e privati). Si vedrà dove e come. C’è pure un’altra urgenza: la crescita fuori controllo della spesa farmaceutica. Qui è pronto il rimedio, sarà quello della «molecola di riferimento». È stato già fatto in passato per i protettori gastrici (cosiddetti inibitori della pompa), anticolesterolo e antipertensivi. La Regione rimborserà il farmaco prescritto non per intero ma al prezzo di quello stabilito. Chi volesse un farmaco «griffato» dal costo superiore pagherebbe la differenza. Da decidere le medicine cui applicare la regola. Il nuovo Patto della salute, riferirà Fiore, pretende una stretta sui conti. Per esempio esige che il deficit non superi il 5% del Fondo sanitario regionale, pena il commissariamento. La Puglia è per il 2009 sufficientemente sotto quelle condizioni. Ma la partita si gioca sempre sul filo del rasoio. Per questo occorre una «adeguata riflessione» su come affrontare il nodo una volta per tutte. In questa chiave è da intendersi la manovra sui ricoveri. Ora le regole di rimborso dei cosiddetti «Drg» alle Asl incentivano i ricoveri. Come dire: un reparto tanto più funziona quanto più è alto il numero dei ricoveri. Si studierà la maniera per ridurre il ricorso all’ospedale con apposite norme disincentivanti dei trattamenti inutili. Vendola parlerà ai suoi consiglieri anche di sanità (per tentare di aumentare la distanza tra politica e ospedali). Ma anche dei temi forti della campagna elettorale: acqua pubblica, difesa dell’ambiente, federalismo. Saranno i capisaldi dell’iniziativa politica dei prossimi mesi. È possibile un passaggio sugli assetti istituzionali. Conclusa la diatriba sul presidente del consiglio, si guarda alle presidenze delle sette commissioni. La distribuzione è fatta: 3 dovrebbero andare al Pd, 1 all’Udc (Affari istituzionali, riservata all’opposizione secondo la prassi), 1 a SeL, Ivd, Puglia per Vendola. Il Pd stamattina si riunisce con il tesoriere: poca voglia di versare al partito i canonici 1.500-1.800 euro di indennità. Intanto si discute di nomi. Vice presidente dell’assemblea sarà Antonio Maniglio. Le tre presidenze dovrebbero andare a Ruggero Mennea (provincia di Bat), Antonio Decaro (Bari), Franco Ognissanti (Foggia). Capogruppo Pino Romano (Brindisi) o Donato Pentassuglia (Taranto). Alcuni posti potrebbero essere scambiati tra loro.

Francesco Strippoli

Corriere del Mezzogiorno

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