SANITA’: IL PIANO VENDOLA ALL’ESAME DEL GOVERNO
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Ci potrebbe essere un rincaro delle accise sulla benzina per far fronte al buco di bilancio della sanità pugliese. Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e l’assessore regionale alla Sanità, Tommaso Fiore, saranno stamattina a Roma, nella sede del ministero della Salute, per discutere di piani di rientro concordati per il deficit sanitario. Un piano su cui la Regione Puglia ha iniziato a “lavorare da almeno 25 giorni”, come spiega l’assessore Fiore. E alla domanda se sarà “un piano di lacrime e sangue”, risponde: “non c’è dubbio”. Il governo si appresta quindi ad analizzare il cosiddetto “piano di rientro” della Regione Puglia, la rivoluzione ospedaliera che dovrebbe portare a colmare un deficit sanitario da circa 400 milioni di euro, attraverso il taglio di 2.200 posti letto, la chiusura di 19 ospedali e l’introduzione di ticket da un euro sui farmaci. Tutto questo per non incappare nelle sanzioni previste dal governo per le regioni che non hanno i conti in ordine. Il patto di stabilità Avendo la Regione Puglia violato “il patto di stabilità”, la giunta regionale pugliese è ora “costretta ad intervenire sulla spesa sanitaria”, ribadisce l’assessore Fiore. “La Puglia – spiega Fiore – ha sempre superato le verifiche dei suoi conti sanitari, avendo di anno in anno coperto gli eventuali deficit ricorrendo per due anni alla imposizione fiscale aggiuntiva e per gli altri a fondi derivanti dal bilancio autonomo. Malgrado ciò – sottolinea l’assessore – per disposizioni contenute nelle leggi finanziarie ed in particolare in quella relativa al 2010, avendo la Regione violato il patto di stabilità regionale, la Puglia è costretta ad intervenire sulla spesa sanitaria. Se ciò non avvenisse – ribadisce l’assessore alla Sanità – la penalizzazione prevista sarebbe di 500 milioni di euro in termini di competenza sul fondo sanitario 2010”. |
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