Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

SANITÀ – DECARO: “OGGI LA PUGLIA SUBISCE UN’ALTRA VIOLENZA”

227
 

 “La Puglia oggi ha subito una ulteriore violenza da parte del governo nazionale: una triste conseguenza dei capricci dei ministri Fitto, Fazio e Tremonti che siamo costretti ad accontentare per il bene dei pugliesi”. Così il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro, ha commentato l’approvazione delle modifiche, imposte dal governo, alla nomina dei direttori generali delle Aziende Ospedaliero – Universitarie. “Un adempimento – spiega il capogruppo – che non ha nulla a che fare con le esigenze di razionalizzazione della spesa sanitaria previste dal Piano di rientro, perché non servirà a farci risparmiare neanche un euro al contrario di quanto avrebbe fatto il processo di internalizzazione, bloccato dal governo, dei lavoratori precari della sanità”.
“Oggi – per Decaro – il Piano di rientro si è trasformato da gratta e vinci del governo (ogni volta che lo ripresentiamo a Roma ci dicono ritenta sarai più fortunato) a fontana di Trevi dei ministri che esprimono i propri desideri e aspettano che la Puglia li realizzi”. “Questa volta – rileva – è toccato alla Gelmini esprimere il suo desiderio di nominare i direttori generali delle Aziende Ospedaliero – Universitarie d’intesa con il rettore dell’Università”.
“Ma c’è una differenza importante – aggiunge il consigliere – tra il Piano di rientro della Puglia e l’antico monumento romano: nella fontana di Trevi, infatti, si devono almeno lanciare le monetine; mentre in Puglia realizziamo gratis i desideri dei ministri, poiché il governo non ha dato neppure un euro dei 500 milioni che spettano di diritto alla Puglia dal Fondo sanitario nazionale”.
“Se perdessimo queste risorse, per colpa del governo che non firma il Piano di rientro – prosegue Decaro – il nostro sistema sanitario precipiterebbe in un tunnel la cui via d’uscita sarebbe irraggiungibile: saremmo costretti – conclude – ad abbassare i tetti di spesa sia per le cliniche private sia per quelle pubbliche, a tagliare drasticamente altri posti letto e a ridurre il personale sanitario con il conseguente allungamento delle liste d’attesa”.

Comments are closed.