Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

SANITA’, CONFERENZA STAMPA DI VENDOLA, PELILLO E FIORE

245
 

 Saranno due le lettere che partiranno domani dalla Presidenza regionale: una di risposta ai tre ministri che avevano scritto ieri a Vendola dopo il decreto legge che prorogava i termini per la firma del piano di rientro in sanità e un’altra ai direttori generali delle Asl per sospendere gli effetti delle internalizzazioni dove questi non siano stati già avviati con apposite delibere (i testi saranno diffusi domani dopo l’invio ai destinatari). “Come sapete – ha detto l’assessore Fiore questa sera in conferenza stampa – il DL del governo riapre i termini per il piano di rientro pugliese- Nel DL si dice che avevamo prodotto una documentazione non completa e che ci veniva dato tempo. In realtà il piano era analitico esattamente come quello di altre regioni, come quello del Piemonte che invece è stato sottoscritto, che prima è stato sottoscritto e poi è stato rinviato per le questioni analitiche a un tavolo successivo. E inoltre il piano era stato licenziato dai tecnici ministeriali. Nell’ambito del ragionamento è emerso invece che alla Puglia veniva richiesto anche di abolire norme approvate nel Consiglio regionale ma osservate dalla Corte costituzionale. Si tratta di richieste ultronee rispetto al piano di rientro. La Puglia ha diritto di essere giudicata dalla corte costituzionale, unico organo deputato a discuetere la legittimità”. “La lettera dei tre ministri – ha detto Fiore – è stata analizzata puntualmente e nella risposto aderendo alla grande maggioranza delle richieste.

Per quanto attiene alla richiesta di sospensione dal 6 agosto degli effetti delle internalizzazioni, abbiamo risposto al Governo con una disposizione ai DG delle Asl con la quale chiediamo di non produrre ulteriori atti deliberativi oltre quelli già prodotti”. L’assessore al Bilancio Michele Pelillo ha spiegato che “Quando è successo quello che è successo giovedì al Ministero, da parte nostra è prevalsa la considerazione che la dinamica che si è innestata sia più politica che tecnica. Nonostante ciò, abbiamo voluto approfondire per capire se ci siano stati deficit di comprensione. Da ulteriori indagini abbiamo capito che il ministro dell’Economia conosce molto poco della Puglia e che forse gli è stata raccontata un’altra Puglia, e quella lettera forse è stata condizionata dalla terza firma, quella irrituale del ministro delle Regioni. E’ una Puglia che vede abbattere i debiti sanitari dal 2002 al 2010, con un’impennata degli stessi in occasione dei bond con Merrill Linch del 2003 e del 2004 e che poi, con il nostro governo, vede un costante andamento di abbattimento”. Il presidente Vendola ha concluso la conferenza stampa: “Le cifre assolute parlano chiaro: passiamo da 2,85 milioni di debito nel 2002 a 1,782 nel 2010, con una compressione assoluta e sistematica del debito. Si tratta di un parametro che parla quindi di una regione virtuosa. E’ una regione che raggiunge obiettivi di virtuosità e che non merita quindi di essere diffamata, sapendo che il tecnico che ispira queste diffamazioni non è Quintino Sella, ma uno che firmava contratti con Merrill Lynch senza sapere cosa firmasse”. Secondo Vendola queste sono “giornate curiose, tanto surreali da poter scriverci un romanzo, con lo spostamento continuo verso l’alto dell’asticella richiesta dal Governo. Abbiamo un messaggio da dare: la Puglia ha i conti in ordine e ha coperto tutte le situazioni con il proprio bilancio senza mettere altre tasse. E non abbiamo fatto debiti con banche di affari”. “Noi – ha detto – abbiamo fatto il rientro solo per la violazione del patto di stabilità dovuto a norme retroattive, come se un divieto di sosta preveda prima una multa e poi una pena detentiva per i trasgressori. Eppure i nostri tecnici si sono seduti con abnegazione a un tavolo con i ministeri, cercando di fare un piano coerente. Ed è stato curioso trovarmi di fronte alla richiesta di introdurre la leva fiscale: abbiamo detto no: siamo in grado di coprire con il nostro bilancio. Oggi siamo all’indomani di un decreto che viene presentato come un atto di magnanimità, ma che è un atto dovuto”. “Nella lettera dei ministri – spiega ancora Vendola – ci sono richieste politiche: di Fitto e del suo scudiero, di chi parla e di chi fa il suo ventriloquo, di chi per ingordigia polemica mostra la bulimia della vendetta. La Puglia vuole essere presentata da Fitto come prigioniera politica del governo centrale, con obblighi vari come il blocco del turn over, il taglio dei posti letto e ancora l’aumento delle tasse e poi il blocco dei diritti dei lavoratori. Una regione da presentare come uno scalpo, osservata speciale”. “Siccome – ha commentato – le elezioni politiche sono alle porte, avrei potuto dire con un linguaggio a loro caro “me ne frego” non fare il piano di rientro, ma io non sono in grado di ragionare così, la mia cultura di governo non è fatta così e non gioco con la pelle della Puglia. Però non consento che la dignità dei pugliesi venga calpestata dall’atteggiamento spregevole di Fitto e di Palese. Non consentirò a Palese di essere come il dottor Jeckyll e Mister Hyde, sarebbe cedere a un copione ipocrita. Non auguro a nessuno di avere questi antagonisti: non ho nulla da imparare da chi si è comportato come un bancarottiere incompetente o da chi fa come un collaborazionista in caso di invasione nemica: si tratta di traditori della patria. Non accetto di scendere al loro piano: posso sottoscrivere tutto tranne che la perdita di dignità della Puglia”. Al termine, il presidente Vendola ha espresso “gratitudine” per il sottosegretario Gianni Letta “L’unico uomo di governo che si è mostrato disponibile nei miei confronti”.

Comments are closed.