Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Richeldi: «Studiamo le cicatrici lasciate dalla polmonite»

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“Stiamo cominciando a vedere adesso i pazienti che hanno avuto la malattia due o tre mesi fa” racconta Luca Richeldi, direttore della Uoc di pneumologia del Policlinico Gemelli, presidente della Società italiana di pneumologia e componente del Comitato tecnico-scientifico della Protezione civile per la gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19. “E stiamo constatando che circa un terzo di coloro che hanno avuto la polmonite ha ancora un danno funzionale, cioè ha un polmone che non si è ripreso completamente.
Se questo danno funzionale sia definitivo, permanente, progressivo o se si risolva da solo o con le terapie non lo sappiamo ancora. Purtroppo, dai segnali che ci vengono dalla Cina e dagli studi su virus simili, pensiamo che alcuni danni potrebbero permanere”. Tutti gli ospedali hanno attivato e stanno attivando, i day hospital post Covid, continua Richeldi: sono “ambulatori multidisciplinari che prevedono, oltre allo pneumologo, anche infettivologi, geriatri, nefrologi, cardiologi”.
Questo perché, trattandosi di un virus nuovo, “bisogna verificare cosa è successo, oltre che a livello polmonare, anche sul sistema nervoso centrale, sul cuore, i reni”.

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