REGIONE PUGLIA:AUTORIZZATO L’USO DEI CANNABINOIDI A SCOPO TERAPEUTICO
BARI – Un decreto ministeriale del 2007 autorizzava ad inserire le principali sostanze psicoattive naturali derivate dalla cannabis sativa (il delta-9 tetraidrocannabinolo -Thc; il Cannabidiolo – Cbd), tra quelle che potevano essere importate in mancanza di valide alternative sul mercato italiano per intraprendere terapie palliative nei confronti di pazienti gravemente affetti da mali incurabili. |
La delibera di giunta n.308/10 firmata dall’assessore alla sanità Tommaso Fiore, recependo questo precedente decreto ministeriale, autorizza l’uso terapeutico di cannabinoidi e lo pone a carico del servizio sanitario regionale. Uno statuto così avanzato in Italia era appannaggio solo della Regione Toscana. Tale iter terapeutico, dal carattere prettamente palliativo e non curativo, sarà previsto per tutte quelle persone affette da dolore cronico e acuto a causa di forme cancerogene o legate alla sclerosi multipla, riuscendo a provocare, come spesso si è osservato in tali pazienti, una quasi totale remissione dei sintomi e una degenza quanto meno più serena e dignitosa.
L’iter di ottenimento di tali farmaci sarà comunque ancora abbastanza lungo: i medicinali devono essere prescritti da specialisti in neurologia e oncologia; la prescrizione deve essere autorizzata dal Direttore Sanitario dell´ospedale e trasmessa all´Ufficio Stupefacenti del Ministero della Salute per l’importazione dei farmaci richiesti che verranno poi acquistati nel quantitativo previsto. Il massimo acquisibile copre un arco terapeutico di sei mesi: generalmente ogni scatola di questi prodotti dura un mese e costa intorno ai 600 euro, spesa di cui si farà carico la Asl.
Sicuramente un passo in avanti per tutti quei malati di sclerosi multipla e nella fase terminale di incurabili tumori, e per le loro famiglie. Ma la strada ancora è lunga e si potrebbe riflettere anche sull’abolizione del ricovero coatto per la somministrazione dei cannabinoidi, così come sull’estensione del loro utilizzo anche per tamponare i sintomi di molte altre patologie altrettanto dolorose e, purtroppo, assai diffuse
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