Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Regione Puglia, Corte dei Conti, referto critico: sfondamento del tetto per la spesa dei farmaci

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BARI – Un referto critico sul bilancio previsionale 2016 e sulla manovra di assestamento. Pur non sollevando eccezioni sostanziali, la sezione di controllo della Corte dei conti ha bacchettato la Regione: oltre ai consueti sforamenti della spesa farmaceutica, i giudici contabili hanno stigmatizzato – tra l’altro – le modalità di contabilizzazione delle spese per le consulenze e dell’anticipazione di liquidità per i debiti sanitari. E hanno evidenziato il mancato avvio delle iniziative consiliarie di monitoraggio sulla spesa e sulle leggi, oltre che il ritardo nell’approvazione di alcuni atti fondamentali come il Documento di economia e finanzia regionale.

Il referto (presidente Agostino Chiappiniello, relatore Stefania Petrucci) è stato notificato poco prima di Capodanno e dovrebbe essere pubblicato on-line da parte della Regione. I rilievi sostanziali sono due: oltre allo sfondamento del tetto per la spesa dei farmaci, anche l’aver riportato tra le spese obbligatorie quelle per gli incarichi di consulenza e collaborazione (80mila euro l’anno), assimilandoli a stipendi. «Si è trattato – spiega il capo del dipartimento Finanze, Lino Albanese – di un errore materiale dovuto all’interpretazione della nuova normativa. Lo abbiamo corretto nel bilancio 2017. Ma gli stessi giudici hanno rilevato che, alla data dell’audizione, quei fondi non erano stati utilizzati».

Il controllo dei giudici contabili ha anche evidenziato delle discrasie nell’iscrizione in bilancio dell’anticipazione di liquidità (600 milioni) concessa dal ministero dell’Economia per i debiti pregressi della sanità. Si tratta di un problema annoso, esploso a fine 2015, che ha richiesto un apposito provvedimento legislativo nazionale. «Il sistema contabile adoperato dall’Ente – è detto nella relazione -, oltre che contrastare con il tenore letterale della norma che prevede tale iscrizione contabile “al netto del rimborso dell’anticipazione effettuato nell’esercizio precedente”, non sembra consentire quella graduale riduzione dell’importo del fondo anticipazioni di liquidità che costituisce il presupposto della normativa finalizzata alla sterilizzazione finanziaria delle anticipazioni». Si tratta di un problema tecnico, che però secondo i giudici ha consentito alla Regione di ottenere più soldi (circa 15 milioni) per finanziare nuove spese. «Su questa impostazione – dice Albanese – abbiamo avuto l’ok dal ministero, e proprio su loro indicazione abbiamo modificato alcuni capitoli di spesa. Parliamo di aspetti formali con nessun effetto pratico».

Dalla Corte dei Conti arriva poi una bacchettata anche al Consiglio regionale. I magistrati contabili hanno infatti rilevato che, in base al previsionale 2016, la commissione Bilancio avrebbe dovuto presentare entro il 30 giugno «una relazione sull’analisi e la valutazione della qualità della spesa pubblica regionale effettuata nell’esercizio finanziario relativo all’anno precedente». Relazione di cui non c’è traccia: questo perché – ha spiegato la Regione – non è ancora stato costituito il pool di esperti che deve assistere il Consiglio. Allo stesso tempo, è rimasta sulla carta anche la commissione consiliare che dovrebbe occuparsi dell’armonizzazione normativa, procedendo a «l’organizzazione in testi unici». La commissione doveva essere insediata entro metà gennaio e doveva concludere il lavoro in otto mesi: anche in questo caso, il Consiglio è in ritardo.

 

Fonte: Gazzetta Mezzogiorno ( MASSIMILIANO SCAGLIARINI)

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