Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Puglia, fa discutere dgr che aggiorna le regole su diretta e ricette

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In Puglia la Regione aggiorna le regole su appropriatezza prescrittiva e distribuzione diretta. A impartirle la delibera di giunta 1452/2017 del 25 settembre scorso, che aggiorna il Regolamento del 2003 sulla disciplina delle prescrizioni farmaceutiche. Due, in sintesi, le principali misure dettate dal provvedimento: innanzitutto, viene rimossa la disposizione (risalente a 14 anni fa) che escludeva i medici specialisti dipendenti o convenzionati del Ssn dall’uso del ricettario rosso; in secondo luogo, agli stessi medici e alle strutture ospedaliere regionali è fatto obbligo di fornire in distribuzione diretta i farmaci «necessari al primo ciclo terapeutico» post-dimissione o prescritti al termine di una visita specialistica.

Da questi due interventi si dipanano poi alcune misure consequenziali: ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta viene vietato di «prescrivere farmaci» a favore dei propri assistiti ricoverati, mentre ai medici «che operano nelle strutture private accreditate» del Servizio sanitario regionale viene vietato l’uso del ricettario rosso e della ricetta dematerializzata. Infine, quando i farmaci prescritti (in dimissione ospedaliera o a seguito di visita specialistica) richiedono il Piano terapeutico, i medici sono tenuti a compilarlo in modalità informatizzata attraverso il sistema informativo regionale Edotto.

Le disposizioni della delibera – che mira a contenere la spesa farmaceutica regionale e allineare i flussi della diretta a quelli delle altre regioni – ha già suscitato diffusi malumori tra i medici. Dalla Fimmg Puglia, in particolare, sono arrivate nei giorni scorsi accese critiche sui tempi e sui modi con cui è stata emanata la delibera, senza preventive concertazioni con i prescrittori e, soprattutto, un’adeguata preparazione. «Il Regolamento del 2003 di fatto non è mai stato applicato» spiega a Filodiretto Filippo Anelli, segretario regionale della Fimmg «ora, con questa seconda delibera, si vorrebbe che le cose cominciassero a funzionare soltanto per atto amministrativo». Ieri l’Intersindacale pugliese – che riunisce le sigle dei medici – si è riunita in assemblea per fare il punto. La richiesta è che la Regione convochi a un tavolo l’intera categoria per rimettere in discussione l’intero provvedimento.

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