Puglia, Amati, sulle liste d’attesa da che parte vogliamo stare?
Il prossimo 19 aprile cominceremo l’esame in Commissione e mi piacerebbe trovare l’impegno di tutti nel migliorare il testo, partendo dal concetto – ovviamente – che in Italia non è possibile (lo dice la legge è il contratto collettivo) ciò che invece si tollera colpevolmente: il disallineamento dei tempi d’attesa tra attività istituzionale e attività libero professionale.
Qualcuno mi ha fatto osservare che a volte la causa dei tempi lunghi risiede nelle carenze strutturali o di organico.
Vi sembra giusto tale stato di cose e magari far finta che il problema non esista perché ‘benaltro’ è risolutivo?
C’è anche chi in queste ore sta affibbiando alla proposta la caratteristica della demagogia, cioè eccitare le paure della gente per sostenere un progetto di “criminalizzazione” della professione medica.
Comments are closed.