Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Piemontese, utilizzati quei soldi per pagare debiti della sanità

Raffaele Piemontese - Assessore Bilancio - Regione Puglia
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Raffaele Piemontese - Assessore Bilancio - Regione Puglia
Raffaele Piemontese – Assessore Bilancio – Regione Puglia

L’audizione dell’assessore al bilancio in I Commissione
Il quesito è semplice: cosa accade in Puglia per effetto della sentenza della Corte Costituzionale (181 del 2015) che di fatto dichiara illegittime le manovre con cui la Regione Piemonte ha inteso utilizzare le anticipazioni di cassa destinate dal Mef (ministero economia e finanze) e che secondo il Piemonte sono state invece “correttamente contabilizzate con un adeguato impiego delle risorse, in quanto non sono state generate nuove spese, bensì si è attuata una manovra di riduzione del debito”.
La questione è stata affrontata dalla prima Commissione presieduta da Fabiano Amati, sulla base del quesito posto dal capogruppo di Forza Italia, Andrea Caroppo.
Secondo Caroppo il rischio “certezza, stando alla valutazione dei fatti” per la Puglia è quello di ritrovarsi improvvisamente con un disavanzo di bilancio, perché la Giunta dovrà immediatamente costituire un fondo vincolato di sterilizzazione per cassa, in quanto avrebbe utilizzato scorrettamente quei 650 milioni di euro di liquidità forniti dal Ministero e dovrebbe restituirli in tempi certi.
L’assessore al bilancio, Raffaele Piemontese, ha spiegato che la Puglia ha inteso utilizzare quei soldi per coprire i debiti della sanità, puntando così alla riduzione dei tempi di pagamento dei debiti verso i creditori, interpretando di fatto quel finanziamento come un mutuo per ripianare la situazione debitoria e non per nuove forme di investimento.
Dello stesso avviso è il presidente della Commissione, Amati che ha spiegato che non si profila una violazione dei precetti costituzionali, trattandosi di applicazione di regole che di per sé non generano nuove spese, bensì servono ad attuare una manovra di riduzione del debito in realtà rivelatasi non possibile a causa della consistenza forte dell’indebitamento e a questo proposito Amati pone un quesito retorico: “ se fossimo costretti a sterilizzare per cassa, vorrebbe dire che il finanziamento di fatto non è servito allo scopo?”.
L’assessore ha annunciato che la soluzione del problema è di natura politica e si aspetta un intervento legislativo del Governo nazionale in quanto in questa vicenda sono coinvolte quasi tutte le Regioni italiane./

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