Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

PER LA SANITÀ 4 MLD DI TAGLI NEL TRIENNIO

Matteo Renzi - Presidente del Consiglio
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MATTEO RENZI – PRESIDENTE DEL CONSIGLIO 

 Per la sanità 4 mld di tagli nel triennio

Cominciano a concretizzarsi i taglia alla sanità. Come già preannunciato dallo stesso ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la cifra per il 2014 sarà inferiore al miliardo, ma di poco. La prima bozza sulla manovra che approderà domani in Consiglio dei Ministri, anticipata oggi da Il Sole 24 Ore, vede ‘concretizzarsi’ quei 4,5 mld di spending review previsti nel Def per il 2014.
 
Per il comparto sanità si prevede una riduzione della spesa sanitaria di 868 mln già da quest’anno e di 1,508 mld nel 2015-2016. Sembrano però scongiurati i tagli lineari, visto che nel testo si prevederebbe che la riduzione del Fondo debba tener conto delle differenze esistenti tra quelle Regioni ‘virtuose’ con i fondamentali in regola e quelle ‘meno attente’ al bilancio. Dovrebber esser lasciata anche una certa libertà ai governatori riguardo le modalità con le quali ottenere risparmi. Potranno quindi decidere anche di tagliare in altro modo, pur garantendo risparmi per quegli importi previsti.

Quanto alle misure sugli stipendi dei medici che avevano allarmato i sindacati al punto da minacciare scioperi già da maggio, è il Messaggero a dare molte anticipazioni. In questo caso il riferimento base, come già annunciato più volte dal premier Matteo Renzi nelle scorse settimane, è quello della retribuzione del presidente della Repubblica, che ha un importo lordo di circa 240 mila euro. Questo sarà il limite massimo da applicare nella pubblica amministrazione ai dirigenti di prima fascia che hanno un incarico di capo dipartimento.
 
Ma la maggior parte dei manager e dirigenti si dovrà fermare più in basso. È previsto, infatti – sempre secondo quanto anticipato da il Messaggero –  che l’importo del tetto sia ridotto rispettivamente del 30%, del 60% e del 75%, per gli altri dirigenti di prima fascia, per quelli di seconda fascia e per il restante personale. Le tre categorie si troverebbero quindi a non poter andare oltre i 168 mila, i 96 mila e ed i 60 mila euro: questa ultima cifra – scrive il quotidiano romano – sarebbe quindi la prima soglia a scattare, per chi non ha un contratto di dirigente. Il rispetto dei limiti dovrà essere valutato in riferimento a tutte le somme percepite dagli interessati a qualunque titolo, comprese quelle erogate da enti diversi o quelle ottenute quali corrispettivo di incarichi occasionali. C’è poi un limite specifico nel caso di aspettative o incarichi fuori ruolo: in questi casi indennità o rimborsi spese non potranno superare il 25% del trattamento economico complessivo. Il tetto massimo dovrebbe valere – sempre seconso quanto scritto da il Messaggero – anche per il personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, sul quale sarà operata una riduzione dello stipendio del 5% nel caso superi il livello fissato per i dirigenti di seconda fascia, ossia 96 mila euro. Il tutto dovrebbe scattare già con gli stipendi maggio.

Fonte:Quotidianosanità

 

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