Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Nuova vita per i presidi ospedalieri di Gravina e Altamura

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Nuova vita per i presidi ospedalieri di Gravina e Altamura.

E’ riassunta nella delibera approvata l’11 marzo scorso dalla giunta regionale, nell’ambito del piano di riordino ospedaliero, la “rivoluzione silenziosa ma significativa” come è stata definita dal presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna, che ridà nuova vita ai presidi cittadini.
In totale 315 posti letto destinati alle Residenze sanitarie assistenziali e 356 posti letto nell’ambito degli ospedali di comunità, la vera novità del piano di riordino, riabilitati ad ospitare i pazienti al fine di dotare l’offerta sanitaria di prestazioni residenziali extra ospedaliere per persone gravemente non autosufficienti e affette da patologie croniche.
Tra questi ci sono anche quelli di Altamura e Gravina.

Nel vecchio ospedale Umberto I sono destinati 16 nuovi posti letto, 10 per l’assistenza agli adulti e 6 nel reparto pediatrico. In pratica agli ambulatori già attivi insieme al punto di primo intervento e al presidio del 118, oltre a tuuti i servizi amministrativi (Scelta e revoca Medico, Esenzioni ticket, Rimborsi, Ausili, Presidi e Protesi, Assistenza integrativa Farmaceutica) si aggiungeranno i servizi di assistenza per la continuità assistenziale, cure domiciliari e l’ambulatorio infermieristico. Inoltre è prevista l’apertura di un consultorio familiare e di un centro prelievi oltre ad una struttura per la salute mentale.
A Gravina invece i posti letti saranno 10 interamente riservati all’assistenza agli adulti e saranno mantenuti attivi le attività mediche di base oltre ai servizi di continuità assistenziale, cure domiciliari e Day service medico.
“Si ritorna alla diffusione dei servizi nell’organizzazione sanitaria, una buona notizia per le comunità locali della Puglia – sottolinea il presidente Introna – La Regione umanizza il volto della sanità, coniugando la necessaria tenuta dei conti con un’attenzione sensibile alle esigenze di salute di pazienti e famiglie, di anziani e bambini”.

Una risposta adeguata – per Introna – ai diritti delle fasce più deboli della società.
“Con questo atto, l’istituzione regionale ha compiuto una scelta di civiltà, è un risultato significativamente vicino alle richieste più avvertite dai pugliesi, che in materia di salute rappresentano autentici diritti inalienabili”.

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