Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Noi a Sinistra, mozione per mantenere la guardia medica notturna

Cosimo Borraccino - Consigliere - Noi a Sinistra - Regione Puglia
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Cosimo Borraccino - Consigliere - Noi a Sinistra - Regione Puglia
Cosimo Borraccino – Consigliere – Noi a Sinistra – Regione Puglia

Una mozione per fermare l’abolizione della guardia medica notturna, così come previsto dal nuovo modello di assistenza territoriale scaturito dal nuovo atto d’indirizzo per il rinnovo della convenzione di medicina generale approvato lo scorso 13 aprile dal comitato di settore per il comparto Regioni-Sanità, e’ stata presentata dai consiglieri di “Noi a Sinistra”, Guglielmo Minervini e Cosimo Borraccino.

“Il nuovo modello, il cosiddetto “h16″ – spiegano Minervini e Borraccino – prevede la riduzione dell’assistenza di medicina generale a 16 ore nei giorni feriali e a 12 il sabato e la domenica, con la conseguenza di delegare gli interventi sanitari, dai codici bianchi ai codici rossi, al 118 nelle fasce orarie in cui non vi sarà copertura. In questo modo sul 118 graverà l’intera assistenza medica, anche gli interventi più banali, sottraendo energie e risorse alla rete di urgenza ed emergenza che era pensata proprio per garantire gli interventi più importanti e delicati.

La Guardia Medica – continuano Minervini e Borracino – oggi svolge una funzione di filtro e di primo intervento, alleggerendo in questo modo il carico per gli ospedali e per la rete del 118. Il nuovo modello invece non tiene conto delle specificità territoriali, ossia quelle realtà come i piccoli comuni, le isole e le zone rurali esponendo, di fatto, le popolazioni delle zone più fragili del nostro territorio laddove la Guardia Medica costituisce un presidio sanitario di assoluta importanza.

Non a caso, proprio in questi giorni, è in corso una forte mobilitazione dei medici e dei sindacati di base contro l’abolizione della guardia medica notturna che comporterebbe, tra l’altro, il rischio di perdita di lavoro, su tutto il territorio nazionale, di circa 7000 medici. Per questo – concludono Minervini e Borraccino – è importante che la Regione, in maniera unitaria, faccia sentire la sua voce affinché il Governo nazionale riconsideri una scelta che priverebbe i cittadini di un servizio essenziale e che è in chiara contraddizione rispetto alle politiche perseguite in questi anni, di superamento di una logica ospedalocentrica e di un potenziamento dei servizi sul territorio.”

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