Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

NESSUNA ASL SALDA CON PUNTUALITÀ

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GIUSEPPE MARCHITELLI – PRESIDENTE PICCOLE E MEDIE IMPRESE SANITA’ PUGLIA

 Nessuna Asl salda con puntualità

I TERRITORI Secondo Cribis D&B che ha condotto lo studio i giorni medi si sono ridotti a Nordest e a Nordovest ma non nel Meridione

La buona notizia è che i pagamenti ai fornitori con ritardi superiori ai 30 giorni rispetto alla scadenza si sono praticamente dimezzati negli ultimi 4 anni. Ma questa suona come una magra consolazione, perché, in realtà, in Italia non risulta esserci nessuna Asl in grado di rispettare i tempi di pagamento.

A fornire questo spaccato in chiaro-scuro – ma più scuro che chiaro – è l’ultimo studio realizzato da Cribis D&B (società del gruppo Crif) che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle Aziende sanitarie locali italiane nel terzo trimestre 2013. La stessa analisi mette anche in evidenza, come detto, che rispetto al 2009 i pagamenti oltre i 30 giorni dalla scadenza sono passati da un clamoroso 87% al 47% attuale. Un bel salto. Che già prendeva corpo nel 2012, quando la percentuale si era ridotta sensibilmente scendendo al 64 per cento. In compenso, i pagamenti delle fatture entro i trenta giorni sono progressivamente aumentati, passando dal 13% del 2009 al 35% del 2012 e toccando il 53% nel terzo trimestre di quest’anno.

Lo studio di Cribis D&B conferma una situazione tutt’altro che rosea per un comparto produttivo d’eccellenza come quello delle imprese farmaceutiche o del biomedicale che si ritrovano ad essere fornitrici del sistema sanitario nazionale, fatto di Asl e ospedali. La direttiva europea che impone di rispettare i 60 giorni per i pagamenti delle fatture si scontra con una realtà – si veda il Sole 24 Ore del 23 ottobre – ancora ben diversa. Le sole industrie farmaceutiche vantano crediti per circa 4 miliardi e scontano ritardi che raggiungono anche i 300 giorni di attesa. Ma del gruppo di creditori fanno parte anche le imprese biomedicali, la maggior parte delle quali già pesantemente colpite dal terremoto dell’Emilia Romagna di un anno e mezzo fa. Rispetto al passato qualcosa sta accadendo, ma la strada da fare è ancora molta e le risorse racimolate a fatica dal Tesoro per saldare i debiti della Pa sembrano non bastare mai: l’obiettivo di di smaltire 27,2 miliardi nel corso del 2013 (su un tutale accumulato di una novantina). L’ultimo monitoraggio effettuatato dava i pagamenti complessivi intorno alla ventina di miliardi.

«Nei pagamenti delle Asl si notano i primi segnali di miglioramento – spiegano gli analisti di Cribis D&B – il che è una buona notizia per tutta la filiera della sanità. Ma le Asl sono comunque ancora lontane dalla media italiana, a sua volta distante dai best performer europei. A ciò si aggiunge una forte eterogeneità dei comportamenti con un Nord che sta migliorando significativamente e un Sud che invece continua a mostrare segni di difficoltà». Secondo lo studio, le Asl del Nordest hanno ridotto i giorni medi di ritardo da 75 a 25 tra il 2012 e il terzo trimestre 2013. Quelle del Nordovest sono scese da 77 giorni a 33. Ma al Centro si è saliti da 45 a 48 e al Sud, pur migliorando la situazione, i giorni medi di ritardo sono passati da 120 a 97; mentre nelle isole sono saliti da 46 a 56.

 Fonte:ILSOLE24ORE

 

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