MEDICI SENZA RICAMBIO: NEL 2018 NE MANCHERANNO 22.000
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In Italia sarà presto allarme medici. Sempre meno laureati, sempre piu’ alta l’eta’ media, con una forte concentrazione di 60enni: il risultato e’ che entro il 2018 si prevede mancheranno all’appello 22.000 camici bianchi. E’ quanto si legge nella bozza del nuovo Piano sanitario nazionale 2010-2012, messo a punto dal ministero della Salute e pubblicato in anteprima sul sito Quotidiano Sanita’. |
In ogni caso, precisa il ministero, allo stato “non e’ ancora corretto parlare di “emergenza medici” nel breve periodo, in quanto negli ultimi anni i vincoli finanziari ed il blocco di assunzioni hanno alimentato una sacca di inoccupazione dalla quale il SSN potrebbe attingere per assicurare un adeguato turn-over delle risorse umane. E’ invece necessario che il ricambio generazionale avvenga nell’immediato futuro, anche al fine di garantire un opportuno ed indispensabile trasferimento di competenze ed abilita’ che solo la pratica clinica puo’ assicurare”. I dati parlano chiaro: “ci si attende una carenza dal 2012 al 2018 di 18.000 unita’ di personale medico nel SSN e di circa 22.000 medici dal 2014 al 2018 in totale (si passera’ da 3,7 medici “attivi per 1000 abitanti a 3,5 medici “attivi” per 1000 abitanti)”.
Un’altra questione aperta “e’ quella dell’ormai storica carenza infermieristica. Anche se rimane
confermato che il numero di infermieri per abitanti nel nostro Paese e’ uno tra i piu’ bassi in Europa (6,1 infermieri per 1.000 abitanti rispetto a una media europea di 8 infermieri per 1000 abitanti, fonte OECD), e’ vero anche che il numero dei laureati in infermieristica e’ andato progressivamente crescendo negli anni arrivando a circa 10.000 nel 2008″. Secondo il ministero e’ necessario “incrementare l’offerta formativa dei corsi di laurea in medicina e chirurgia; incrementare le risorse per il finanziamento dei contratti di formazione specialistica dei medici e delle professioni di veterinario, farmacista, odontoiatra, biologo, psicologo, chimico e fisico sanitario; concordare un piano di assunzioni, riferito soprattutto alla componente medica e infermieristica, che contrasti gli effetti del pensionamento”.
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