Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Medici famiglia troppo ‘vecchi’

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Pochi gli under 45 Ma 7 su 10 aperti a anticipo pensione per inserimento giovani

(ANSA) – ROMA, 9 OTT – Sempre più spesso alle prese con ricette elettroniche e app per la salute, eppure troppo avanti con l’età, tanto che pochi sono coloro che hanno meno di 45 anni. Il progressivo invecchiamento dei medici di medicina generale preoccupa più della metà della categoria (il 54,5%) soprattutto i più giovani e, tanto più, nel momento in cui si delineano nuovi scenari per la riorganizzazione delle cure primarie. Lo dice una ricerca dal Centro studi nazionale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale(FIMMG) “Anche i medici invecchiano.

Problemi emergenti e sfide per i medici di medicina generale”, presentata al 71/esimo Congresso nazionale in corso a Cagliari.
Consapevoli dei cambiamenti organizzativi in corso, secondo l’indagine condotta su un campione di mille professionisti, molti medici vedono positivamente un’integrazione lavorativa tra anziani e giovani, dove i primi possano trasferire la loro esperienza e i secondi mettere a disposizione le proprie conoscenze anche tecnologiche, ormai diventate indispensabili. Sette su dieci ritengono che una modalità di lavoro flessibile, che favorisca un accesso anticipato a parziali prestazioni pensionistiche e un più rapido inserimento di forze giovani nella professione, sia una soluzione “appropriata per risolvere il problema”.

Mentre 3 su dieci affermano di voler continuare ad esercitare anche dopo la pensione.
L’età non fa perdere interesse all’apprendimento: 9 medici di famiglia su 10 pensano che lo studio continuo sia un dovere professionale prima che un obbligo.
Inoltre, nonostante il fattore età, oltre il 75% ha un atteggiamento positivo verso il cambiamento: il 35% confida, per affrontarlo, nell’elevato interesse verso la professione, il 27% negli stimoli derivanti dalle nuove modalità di lavoro. “L’indagine evidenzia come i medici percepiscano le spinte per aggiornare capacità e competenze, trainati su questo dalla parte più giovane della categoria si rendono disponibili ad affrontare un cambiamento partecipato”, conclude il responsabile del Centro Studi della Fimmg, Paolo Misericordia.

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