Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Lo spread sfiora quota 290, poi arretra

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Ieri lo spread ha sfiorato quota 290, non accadeva da febbraio. Sono due i motivi che hanno determinato le fibrillazioni dei mercati: il faro acceso da Bruxelles sulla finanza pubblica, con il rischio di una procedura d’infrazione e una multa da 3,5 miliardi di euro e l’esito delle elezioni europee che ha ribaltato, a favore della Lega, i pesi di forza all’interno della compagine governativa.

 

A raffreddare, durante la giornata, l’andamento dello spread (che ha chiuso a 284,3) ha concorso l’intervento del commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, che ha spiegato di ‘non prediligere’ come soluzione le sanzioni. Il Governo proverà in ogni modo a rimarcare l’insussistenza delle condizioni per una procedura d’infrazione.

 

Le parole del vicepremier Salvini preoccupano il comparto produttivo italiano che teme l’aumento dei costi di finanziamento delle imprese.

 

Ieri Piazza Affari ha chiuso in ribasso con il Ftse Mib negativo dello 0,5%. Nel mirino gli istituti di credito. (

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