Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

LE MISURE PER LA SANITA’

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puglia.usb.it_uploads_pics_CORSIA_SANITAIl Sole24Ore Sanità approfondisce l’articolo della Legge di Stabilità riguardante i tagli per la sanità.
Ecco l’articolo completo.

L’articolo-clou per la Sanità è senz’altro il 39: quello che di fatto recepisce il Patto salute 2014-2016 varato a luglio. Di cui riprende la parte economica – confermando le cifre del finanziamento 2015 e 2016 rispettivamente con 112 e 155,4 miliardi – e di cui recepisce gli aspetti che lo stesso Patto prevedeva andassero normati con legge. A partire dall’altolà ai governatori-commissari e dalle regole più stringenti per le regioni in piano di rientro. Mentre, tra queste, un articolo a parte viene dedicato al “caso Molise”.

La legge di stabilità 2015 è solo apparentemente “neutra” rispetto alla Sanità: a partire da quel taglio da 4 miliardi a carico delle regioni che inevitabilmente parrebbe comportare un aumento delle tasse. Che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan da ultimo stamattina non ha escluso: «Le regioni aumenteranno il loro prelievo? Può darsi. Ma c’é sempre un appostamento di risorse a fronte di un aumento del prelievo e poi saranno i cittadini a giudicare».

Intanto oggi saranno le regioni, nella conferenza stampa convocata per le 13 da Sergio Chiamparino, a replicare a stretto giro. Anche sull’affermazione sempre di Padoan secondo cui ci sono comunque «amplissimi margini di miglioramento dell’efficienza» e i tagli di spesa devono essere visti come «un’occasione» in questo senso. «Il sacrificio – ha infatti precisato il titolare dell’Economia – è stato accolto, nulla è stato imposto».

Non solo Patto: tutta la manovra è disseminata di provvedimenti che riguardano sanità e sociale. Intanto, la proproga del blocco del turnover a tutto il 2015 e il rinvio di un anno del pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale. Scatta il regime fiscale agevolato per i lavoratori autonomi (art. 9 della manovra).
Tramonta l’ipotesi di tagli lineari a carico del ministero della Salute. Per il personale di quest’ultimo, dell’Aifa e dell’Iss, si mantiene la corresponsione dei trattamenti accessori «in base agli obiettivi raggiunti presso le rispettive strutture di appartenenza».

Per la ricerca, si prevede un credito d’imposta del 25% per il 2015-2019 con un tetto di 5 milioni per ciascun beneficiario. Arricchite le politiche per il Welfare: al Fondo sociale vanno 300 milioni in più a partire dal 2015 (di cui 100 milioni vanno agli asili nido), mentre il Fondo non autosufficienze incassa 250 milioni in più. Presso il ministero dell’Economia è istituito il Fondo – da 500 milioni a decorrere sempre dal 2015 – per interventi a favore delle famiglie, anche con misure di carattere fiscale. Sono cifre che, a quanto si legge, abbandonano l’alveo degli interventi-spot per diventare stabili.

Ancora, per gli indennizzi agli emotrasfusi si attribuiscono alle Regioni 100 milioni per il 2015, 346 per il 2016 e 289 per 2017. Alla terra dei fuochi andranno 10 milioni per ciascuno degli anni 2015-2017. Infine, la ludopatia: incassa 50 milioni di euro a partire dal prossimo anno per «la cura delle patolologie connesse al gioco d’azzardo».

 

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