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LA UE TAGLIA LE STIME DEL GOVERNO SUL PIL

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MARIO DRAGHI – PRESIDENTE BCE

 La Ue taglia le stime del Governo sul Pil

La Ue promuove i nostri conti pubblici ma con riserva. Secondo Bruxelles, la strada intrapresa è quella giusta ma servono degli aggiustamenti. Secondo il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, le differenti stime sul Pil sono dovute alla diversa valutazione dell’effetto sul ciclo economico del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione.

Nonostante la soddisfazione che traspare dalla nota di Palazzo Chigi che rende pubblica la promozione, di motivi per stare allegri le previsioni di autunno della Commissione Europea non ne danno moltissimi. In particolare perché nella guerra delle cifre tra Istat e Governo sul Pil, la Commissione europea dà ragione all’istituto di statistica: -1,8% nel 2013, ma soprattutto solo +0,7% nel 2014 e non +1,1% come stimato dal governo. Insomma la ripresa ci sarà secondo la commissione, ma decisamente più lenta di quanto previsto dall’esecutivo.

La nota positiva viene, effettivamente, dai conti pubblici, nel senso che il rapporto deficit-Pil, parametro importantissimo per contare dal prossimo anno su una certa flessibilità negli investimenti, dovrebbe attestarsi a fine anno esattamente sul 3%.

Questo, però, soltanto se le misure promesse dal Governo si concretizzeranno, comprese quelle contenute nella Legge di Stabilità, i cui saldi quindi devono considerarsi blindati, e ogni modifica dovrà trovare coperture credibili.

Lo sforamento dunque non appare del tutto scongiurato e a rendere il quadro ancor più grigio ci sono anche i dati sulla disoccupazione, che nel 2014 toccherà il 12,4%. E su questo tutte le stime sono concordi.

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