Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

La riforma della Pubblica amministrazione parte dalle semplificazioni

Marianna Madia - Ministro P.A.
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Marianna Madia - Ministro P.A.
Marianna Madia – Ministro P.A.

Con una norma molto forte contro chi timbra il cartellino e poi non si presenta in ufficio e l’anticipo di una semplificazione sulla Scia (segnalazione certificata di inizio attività) la fase attuativa della delega Pa entra nel vivo. Sono undici i provvedimenti che hanno superato il primo esame del Consiglio dei ministri, circa la metà di quelli previsti per implementare l’intera riforma targata Madia (legge 124 del 7 agosto 2015).
Il menù dei decreti legislativi spazia dai due testi unici sulle partecipate pubbliche e i servizi pubblici locali ai primi provvedimenti di riordino degli apparati statali, con la soppressione del Corpo forestale (con trasferimento di funzioni e personale all’Arma del Carabinieri) e la razionalizzazione delle autorità portuali (si passa dalle 24 attuali a 15 autorità di sistema). Si tratta, in quest’ultimo caso, di un semplice antipasto di quanto promesso nell’articolo 8 della delega, che porterà a interventi di più ampia riorganizzazione delle sedi periferiche delle amministrazioni statali, dei ministeri e della presidenza del Consiglio, delle agenzie governative nazionali e degli enti pubblici non economici nazionali.

La questione assenteismo
Ma stiamo sui decreti appena sdoganati e che ora affronteranno il vaglio del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata nonché delle Commissioni parlamentari competenti prima di arrivare (con modifiche che possiamo già dare per scontate) sulla Gazzetta Ufficiale dopo Pasqua. La misura che ha strappato i titoli dei giornali è quella sui disciplinari secchi contro i «furbetti del cartellino»:?sospensiva da stipendio e posizione in 48 ore quando c’è la flagranza di falsa attestazione di presenza in ufficio, procedura disciplinare di licenziamento da chiudere entro un mese e, soprattutto, clamorosa responsabilizzazione dei dirigenti di settore che – nei casi in cui non procedano a segnalare la falsa attestazione della presenza o non attivino il procedimento o, ancora, non sospendano il dipendente – sono punibili con il licenziamento e la loro inerzia costituisce «omissione d’atti di ufficio». Un’ipotesi, quest’ultima, disciplinata dal Codice penale. Tornando al dipendente, chi timbra il falso non solo perderà il posto ma dovrà mettersi anche le mani in tasca, visto che può essere chiamato a rispondere per «danno d’immagine». In realtà questa non è una novità, perché già adesso è così, solo che ci saranno ora scadenze precise da rispettare e viene quantificato l’ammontare minimo della multa da versare quando l’accaduto è accompagnato da clamore mediatico: «Non può essere inferiore a sei mensilità dell’ultimo stipendio».
Società a rischio esuberi
Ma le novità sul personale non sono limitate nei confini della Pa propriamente detta, perché anche il riordino delle società partecipate è destinato a produrre una lunga serie di esuberi, proporzionale alla profondità della sua attuazione. I dipendenti in eccesso nelle società controllate entreranno in un meccanismo plasmato su quello in corso di complicata applicazione che sta coinvolgendo il personale delle Province:?la Funzione pubblica gestirà gli elenchi degli esuberi, divisi per profili professionali, e le controllate che nel 2016-2018 dovranno pescare da lì a meno che dimostrino che la professionalità specifica che stanno cercando non è presente negli elenchi. Per le società titolari di affidamenti diretti che “perderanno” il servizio in seguito alle gare, spinte dalla riforma dei servizi pubblici locali, scatteranno invece una serie di clausole sociali con il “ripescaggio” da parte del nuovo affidatario.
I procedimenti amministrativi
Nel primo “pacchetto attuativo” della delega c’è poi un insieme di misure di semplificazione dei procedimenti amministrativi cui guardano con particolare attenzione le imprese. La conferenza dei servizi diventa digitale (si potranno fare via mail nella stragrande maggioranza dei casi) e dovrà chiudersi entro due mesi, che salgono a un massimo di cinque in caso di opposizione di un’amministrazione e rinvio della procedura alla Presidenza del Consiglio. Semplificata anche la Scia, con l’impegno di attivare un ufficio unico di ricezione in ogni amministrazione e la pubblicazione del “modulo unico standardizzato” con le indicazioni degli ulteriori documenti, se necessari. Infine c’è un regolamento di delegificazione che, attivando poteri sostitutivi alla presidenza del Consiglio, punta a dimezzare i termini per la concessione di licenze, autorizzazioni o nulla osta per la realizzazione di grandi impianti o insediamenti industriali giudicati strategici per il loro impatto economico e occupazionale.
Sull’accesso alla Pa da parte di cittadini e imprese arrivano poi le semplificazioni del Codice per la Pa digitale (pin unico entro il 2017 e più spazi per i pagamenti smart anche con carte telefoniche prepagate) e la semplificazione delle norme su trasparenza e anticorruzione, con «accesso civico» riconosciuto a chiunque non solo agli atti ma anche a una serie di banche dati pubbliche.
Sul della sanità un provvedimento limiterà la discrezionalità nelle nomine dei manager delle Asl: le Regioni pescheranno i dg basandosi sulla rosa di candidati ricavata da un elenco nazionale attraverso commissioni apposite.

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