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INTESA TRA GOVERNO E BANCHE: IMPRESE, CREDITO PIÙ FACILE

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 Intesa tra governo e banche: imprese, credito più facile
Il tesoro avrebbe convinto l’Abi ad accettare in garanzia dalle imprese, in cambio di nuovi prestiti, i crediti vantati dallo Stato

Le imprese possono tirare un sospiro di sollievo. E’ stato infatti positivo l’incontro tra il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera e il presidente dell’Abi (associazione bancaria italiana) Giuseppe Mussari. I due sono riusciti a trovare la quadra sui ritardi nei pagamenti dello Stato alle imprese. Il governo avrebbe infatti convinto le banche ad accettare in garanzia dalle imprese, in cambio di nuovi prestiti, i crediti vantati dallo Stato. In precedenza questa procedura era di fatto bloccata per un ostacolo. Ovvero: se i crediti verso lo Stato diventano garanzie in banca, rischiano di trasformarmi in titoli finanziari. Di conseguenza, i crediti vengono inseriti nella stima del rapporto tra debito e pubblico e Pil che aumenterebbe dal 120% al 124%. Un aumento insostenibile visto che il nostro governo ha firmato in sede Ue il fiscal compact che obbliga gli stati dell’eurozona a diminuire il debito pubblico. L’ostacolo è stato poi superato poiché i 70 miliardi di arretrati, che lo Stato deve alle imprese, contribuiscono all’illiquidità dell’economia italiana che rimane stagnante.

La soluzione – Per ovviare a questo problema, il ministro Passera e il vice ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, hanno preso a prestito un emendamento al decreto legge sulle semplificazioni fiscali, approvato in commissioni Bilancio e Finanza e a firma Pdl e Terzo Polo. I crediti verso lo Stato saranno scontabili in banca come garanzie, ma sotto forma di cessione “pro solvendo” e non “pro soluto”. In poche parole, nella cessione “pro solvendo”, l’azienda che presenta la garanzia in banca resta responsabile di eventuali inadempienze del debitore finale (lo Stato). Le banche concederebbero dei prestiti anche se bassi. Lo sblocco sarebbe comunque proficuo perché le imprese potrebbero finalmente trasformare i crediti in liquidità per poi immetterla nel mercato smuovendo a cascata nuovi progetti. Ovviamente questo accordo rappresenta una soluzione momentanea. Nel 2013 infatti scatterà un nuovo iter con il governo obbligato a trasporre in legge la direttiva europea che fissa a 30 giorni i termini per qualunque pagamento.

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