Interrogazione di Borraccino su revisione Rete regionale Centri di assistenza reumatologica

Nota del consigliere regionale Cosimo Borraccino, Presidente II Commissione (Affari Generali e Personale) Regione Puglia.

“La revisione della Rete regionale dei Centri di Assistenza Reumatologica è l’oggetto di una mia interrogazione in Consiglio regionale.

Premesso che la Regione Puglia nel 2014 ha riorganizzato il servizio dei Centri di assistenza reumatologica, istituendo la Rete Regionale e organizzandola con il modello Hub & Spoke, per ottimizzare i livelli di assistenza ad esclusivo beneficio del paziente, c’è da rilevare però che, dai verbali del Dipartimento di Prevenzione delle singole ASL sui controlli eseguiti presso i Centri inseriti in rete per la verifica del possesso dei requisiti individuati, non si riscontra , per i Centri di reumatologia pediatrica, la presenza della figura professionale pediatrica con ulteriore specializzazione, o in possesso del master abilitante, in Reumatologia, né la contestuale presenza di un consulente reumatologo in organico presso altra unità operativa della stessa struttura ospedaliera.

Per questo motivo chiedo di conoscere l’organico medico dedicato alle attività ambulatoriali presso i Centri riconosciuti Hub della Rete regionale della Puglia per la pediatria reumatologica. Nell’ Unità Operativa Complessa di Pediatria del “Perrino” di Brindisi (ma non è l’unico caso!) si è verificato un fatto anomalo che ha portato all’espletamento di un concorso per pediatri, successivamente annullato perchè i medici risultavano privi di specifica formazione in Reumatologia, come invece prevede la programmazione regionale.

Occorre chiarire le motivazioni circa l’assenza, nei bandi di concorso, dei requisiti ritenuti necessari previsti dalla programmazione regionale (D.G.R. 691/15) ovvero la formazione specifica in Reumatologia.

Per questi motivi credo, serva nell’ immediatezza un’analisi approfondita della vicenda nelle sedi competenti del Consiglio regionale e delle Commissioni, affinchè si possa agevolare e ottimizzare il funzionamento di queste strutture preposte alla cura di patologie delicate come quelle reumatologiche, purtroppo molto diffuse, con il 10% della popolazione che ne soffre, la seconda causa più frequente di disabilità dopo le malattie cardiovascolari”.