Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Indice Rt, monitoraggio Iss: valore nazionale a 1.18, in quattro Regioni è inferiore a 1

267

 

Scende a 1.18 il valore dell’Rt a livello nazionale. Lo evidenzia il report di monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute. Il report precisa che «si riscontrano valori medi di Rt tra 1 e 1.25 nella maggior parte delle Regioni e province autonome e da questa settimana in alcune Regioni il valore di Rt stimato è inferiore a 1».

Quindi: alcuna Regione verrà retrocessa in zona rossa o in zona arancione o avanzerà in zona gialla, fatta eccezione per l’Abruzzo che dovrebbe prendere la decisione di passare in fascia rossa indipendentemente dai dati. Per vedere cambiamenti nella mappa bisognerà aspettare il 27 novembre, quando Lombardia e Piemonte dovrebbero uscire dalla zona rossa. Oggi il ministro della Salute Speranza ha firmato un’ordinanza, in vigore da venerdì 20 novembre fino al 3 dicembre, con cui si rinnovano le misure in Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta.

Le quattro regioni con l’Rt inferiore a 1 sono Lazio (0,82), Liguria (0,89), Molise (0,94) e Sardegna (0,79).

La riduzione dell’indice Rt suggerisce «un iniziale effetto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale dal 14 ottobre 2020». Tuttavia, poiché la trasmissibilità in gran parte del territorio è ancora con un Rt sopra 1 e comporta un aumento dei nuovi casi, «questo andamento non deve portare ad un rilassamento delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti».

(Il Corriere ha una newsletter sul coronavirus: è gratis, ci si iscrive )

Secondo i dati aggiornati al 17 settembre sono 17 le Regioni che sono classificate ad alto rischio.

Firuli Venezia Giulia, Molise e Veneto sono invece le «tre regioni attualmente a rischio moderato» che mostrano però «una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Data la trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto si raccomanda alle autorità sanitarie delle 3 Regioni/PA di valutare la possibile adozione di ulteriori misure di mitigazione».

Il professor Brusaferro ha ribadito che la curva del numero dei casi inizia ad appiattirsi, sottolineando l’aspetto positivo del dato. Anche il professor Locatelli, presidente del Consiglio Superiore si Danità ha evidenziato la positività della flessione ma ha ribadito che questa diminuzione dell’Rt non deve far desistere dal mantenere misure stringenti di contenimento. La trasmissione sta rallentando per effetto delle misure prese. Ma l’ospedalizzazione dura spesso a lungo, quindi, l’emergenza presso le strutture sanitarie potrà continuare per settimane. Insomma, nonostante l’abbassamento dell’indice Rt dobbiamo persistere nelle misure di contenimento

Comments are closed.