IL MINISTRO FAZIO: “NESSUNA PREOCCUPAZIONE, IL SISTEMA SANITARIO ITALIANO È SICURO”
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“I dati dimostrano che non c’è alcun motivo di preoccupazione”. Questo l’unico commento di Ferruccio Fazio alle due inchieste di Repubblica e Panorama pubblicate oggi. Per il resto, il ministro fa parlare i numeri. |
la Repubblica: ospedali a rischio infezioni
Con un “viaggio nelle strutture sanitarie italiane” (“Sporcizia e batteri killer l’ospedale è diventato un pericolo”), il quotidiano diretto da Ezio Mauro rendeva conto di un fenomeno allarmante e che non riguarda soltanto l’Italia, ma che in Italia raggiungerebbe proporzioni preoccupanti: le infezioni ospedaliere. “Su 9 milioni e mezzo di ricoverati all’anno negli ospedali pubblici e nelle cliniche private della Penisola, ben 700 mila si infettano proprio durante la permanenza nella struttura sanitaria”, segnalava l’inchiesta. E, citando dati “dell’Associazione italiana dei microbiologi, l’Amcli” rivelava che “le vittime di un’infezione ospedaliera in Italia ogni anno circa 15 mila: malati uccisi dai cosiddetti “microbi nosocomiali”.
Numeri che non sono affatto fisiologici, anzi. “Le infezioni colpiscono tutti gli ospedali senza risparmiare neppure i punti di eccellenza con una media nazionale dell’8,7 per cento (contro 7,7 della media europea), e oscillazioni che variano dal 5% al Nord al 17% al Sud”, si legge.
E che, visti con le lenti dell’economia sanitaria, si traducono in “3 milioni e 730 mila giorni di degenza aggiuntivi all’anno con un conseguente costo addizionale di circa 1.865 milioni di euro”.
Panorama: quanti errori in corsia!
Un nugolo di storie di ordinari errori medici o di malasanità quelle che racconta Panorama. Verificatesi in un arco di tempo che dal 1985 arriva ai giorni nostri, vanno dall’infezione da Hiv a seguito di una trasfusione alla blefaroplastica andata male e che ha reso cieca la paziente, dalla superficialità in sala parto che ha reso tetraplegico il neonato al recentissimo caso della studentessa pugliese morta di setticemia dopo un banale intervento chirurgico.
Un pretesto, le storie, per raccontare una sanità stretta tra errori medici, contenziosi medico-legali e costi crescenti.
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