Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Il ministro Speranza: Il cancro non è invincibile, dobbiamo continuare ad investire

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Il Ministro della Salute ha partecipato al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, alla cerimonia per i Giorni della ricerca promossa dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

L’intervento del Ministro
«L’Oncologia Personalizzata sta trasformando radicalmente l’approccio al paziente oncologico.

Nel portare avanti questa sfida occorre tener presente che le analisi genomiche dimostrano che ogni paziente ha la “sua malattia”, diversa da quella di tutti gli altri.

 

Le terapie sperimentali più adatte per ciascun paziente spesso non si trovano nell’ospedale in cui si viene curati e i pazienti si muovono cercando le migliori competenze per la loro specifica malattia.

Occorre evitare che lo facciano senza un indirizzo preciso e quindi bisogna fare rete tra le diverse strutture, considerando i pazienti quali assistiti non di un ospedale, ma dell’intero servizio sanitario nazionale».

 

È quanto ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza nel suo intervento ieri alla cerimonia di celebrazione de “I Giorni della Ricerca”, iniziativa promossa dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, conclusasi con l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«Pertanto, la sfida cui siamo tutti chiamati  – ha aggiunto il Ministro – è quella di costruire una vera e propria comunità medica che accompagni il paziente all’interno di un patrimonio culturale e di un percorso condiviso, diagnostico, terapeutico e riabilitativo, che renda il Servizio sanitario più funzionale e facilmente accessibile a chi ha bisogno, superando le frammentazioni che generano disuguaglianza.

Solo in tale contesto la scienza medica, la ricerca, l’esperienza maturata nel tempo potranno essere di ausilio non solo al singolo individuo, ma alla comunità nel suo insieme al fine di realizzare il fondamentale diritto alla salute che è un dovere a cui non è lecito derogare».

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