Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

IL BUCO NERO DELLA SANITA' REGIONALE

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Il settimanale Panorama pubblica dati interessanti sul deficit delle regioni.

 

Il buco nero della sanità regionale

Nella classifica dei deficit il Piemonte vince a mani basse: quasi 1 miliardo. Ecco come, quando e perchè è esplosa la spesa pubblica

 


Il disavanzo sanitario delle Regioni italiane espresse in milioni di euro. (Fonte: Ragioneria Generale dello Stato, 2013 – Grafico a cura di Pierluigi Tolot)

di Marco Cobianchi

Il 29 aprile del 2013 la Ragioneria generale dello Stato ha fotografato la situazione contabile del bilancio dello Stato per quanto riguarda la spesa sanitaria negli ultimi 10 anni. Nel 2002 la spesa pubblica era di 78 miliardi e 977 milioni, 10 anni dopo, nel 2012, è stata di 110 miliardi e 136 milioni con un aumento di 31 miliardi e 160 milioni: il 3,4% l’anno. Nello stesso periodo di tempo, in rapporto al Pil, la spesa sanitaria è passata dal 6,1% al 7%. Ciò che è interessante notare è che tra il 2002 e il 2006 la spesa sanitaria corrente è cresciuta del 5,8% l’anno mentre tra il 2006 e il 2010 la crescita è stata del 2,8 e tra il 2010 e il 2012 la crescita è stata negativa, seppur di poco: meno 0,2%. Come mai lo stop alla crescita della spesa? Il motivo è che nel 2006 lo Stato ha smesso di ripianare a piè di lista i disavanzi regionali che, quell’anno, ammontava già a 6 miliardi. Dal 2006 le regioni che avevano speso eccessivamente vennero sottoposte ad un piano di rientro dal deficit che, per 3,8 miliardi, era concentrato nelle Regioni Lazio, Campania e Sicilia.

Nonostante siano passati 7 anni da allora, la maggioranza delle regioni italiane mostra ancora uno squilibrio di bilancio nel settore della sanità a volte addirittura drammatico: solo tre regioni non sono in rosso: Lombardia (8,7 milioni di euro), Umbria (13,3 milioni) e Abruzzo (5). 

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