Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

IGNAZIO ZULLO RISPONDE A LUCIANO MINEO

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 Una nota del consigliere regionale PdL, Ignazio Zullo.
“Ho molta stima del vicepresidente Mineo ed è per questo che mi piace intervenire nel dibattito che egli ha avviato sulla decisione del Consiglio dei Ministri d’impugnare, presso la Corte Costituzionale, la legge regionale n. 4 del 2010 con la quale il Consiglio regionale ha avviato le procedure per la stabilizzazione di oltre 8.000 precari, tra dirigenti medici e personale ex Lsu, e di inquadrare il personale proveniente da imprese o società cooperative all’interno di società, aziende o organismi della Regione Puglia.
Non capisco come Mineo, che appartiene a quella parte politica che ha sempre sostenuto che le proprie ragioni vanno affermate nei processi e non fuggendo dai processi, oggi ritiene letteralmente inaccettabili e addirittura vergognose le decisioni del governo.

Eppure, il ricorso alla Corte Costituzionale è di suprema garanzia per i cittadini di uno Stato costituzionale come il nostro.
E cittadini sono certamente i precari che anche a noi stanno a cuore, e ne è evidente testimonianza il nostro voto a favore sulla legge ma anche, e non dimentichiamolo, i tanti disoccupati che vorrebbero essere per lo meno precari pur di avere alla soglia dei quarant’anni il primo contratto con il lavoro sancito dalla nostra Costituzione come diritto.
Non so quale sia il timore che prende Mineo: se abbiamo legiferato bene, la Corte Costituzionale (e ‘non Brunetta’) rigetterà la questione di legittimità costituzionale.
Brunetta va ringraziato perché mettendoci di fronte al giudizio della Corte Costituzionale ci dà la possibilità di misurarci sulla nostra capacità di adempiere al rispetto dei precetti costituzionali prim’ancora delle nostre convinzioni ideologiche. E’ un passaggio di crescita che ci tocca se vogliamo essere legislatori responsabili.
Ed è un bene che la Corte Costituzionale misuri la nostra levatura di legislatori responsabili su un tema, quello del diritto al lavoro, che riguarda tutti i cittadini, precari della sanità, disoccupati, sottoccupati, sfruttati, precari di altri comparti, lavoratori a nero e così via che aspettano norme eque che lascino a tutti la speranza e la certezza del diritto al lavoro deprecarizzato e stabile.
E’ per questo che non mi predispongo ad alcuna discesa in campo, ma attendo serenamente la decisione della Corte Costituzionale.
Concordo con Mineo quando afferma che il confronto politico ed istituzionale è essenziale per risolvere i problemi dei cittadini ma, forse perché non ho antipatie preconcette nei confronti di Brunetta, non mi lascio prendere da quelle amnesie che portano Mineo a dimenticare che il confronto con la Corte Costituzionale è il massimo livello di confronto istituzionale scevro dalla partigianeria politica di tutela per tutti i cittadini.
E se a Mineo sono a cuore solo i precari della sanità, noi siamo per la garanzia dei diritti di tutti i cittadini che credono in uno Stato che offra pari dignità, pari diritti e pari opportunità.
Bravo Brunetta: il ricorso alla Corte Costituzionale ci dirà se siamo stati capaci di garantire questa parità tra i cittadini pugliesi e non vantaggi indebiti e anticostituzionali per una parte minoritaria di essi.
E si lasci da parte il federalismo, positivo o negativo a seconda delle stagioni, perché autonomia della Regione non significa “fare quello che si vuole” ma va sempre inquadrata nei precetti costituzionali”.

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