Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

I PRINCIPALI PUNTI DEL DECRETO LEGGE

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 (AGI) – Roma, 6 apr. – Questi i principali punti del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri che da’ immediatamente il via al pagamento dei debiti commerciali scaduti della pubblica amministrazione

40 MILIARDI ALLE IMPRESE IN 12 MESI. Di uno stock di debito complessivo stimato da Bankitalia in circa 90 miliardi di euro (includendo anche i debiti non scaduti), vengono sbloccati da subito 40 miliardi di debiti commerciali della pubblica amministrazione nei confronti di imprese, cooperative e professionisti. I pagamenti avverranno nel corso dei prossimi 12 mesi. La programmazione del rimborso delle pendenze restanti sara’ contenuta nella prossima Legge di stabilita’.

PAGAMENTI POSSIBILI GIA’ DA LUNEDI’.
  Le amministrazioni potranno avviare i pagamenti subito dopo la pubblicazione del dl, prevista lunedi’, e avranno la capacita’ propria di provvedere alla spesa per 14 miliardi dei 40 previsti. Per gli altri 26 miliardi lo stato ripartira’ non soltanto gli spazi di liquidita’ esistenti ma anche le linee di credito. Entro il 30 aprile tutte le amministrazione dovranno far pervenire l’elenco e la richiesta di spazio finanziario al governo, che entro il 15 di maggio provvedera’ alla ripartizione degli spazi e delle risorse finanziarie pervenute.
  Entro fine maggio le amministrazioni pubbliche dovranno comunicare ai propri fornitori il loro piano di pagamenti. Le verifiche per gli ulteriori pagamenti dovranno essere effettuate entro il prossimo 15 settembre.
 

PRIORITA’ AD AZIENDE E FATTURE PIU’ VECCHIE. Il governo, ha spiegato il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, “ha chiesto alle amministrazioni di seguire un ordine di priorita’: prima le imprese e dopo le banche, e prima i crediti piu’ anziani. Si parte dalle fatture piu’ vecchie”.

SOLO LE BANCHE PAGATE IN TITOLI DI STATO Il pagamento in titoli di Stato sara’ limitato alle banche e non riguardera’ gli imprenditori.

– NESSUNO SFORAMENTO DEL PATTO DI STABILITA’. La mobilitazione di somme cosi’ elevate non portera’ l’Italia a sforare il Patto di stabilita’ Ue, che prevede un rapporto massimo tra deficit e Pil del 3%. Il dl prevede infatti misure precauzionali che consentiranno di non superare il limite del 2,9%. A settembre verra’ effettuato un monitoraggio mirato per verificare il rispetto dei parametri.

– ENTI LOCALI: UN FONDO E PIU’ FLESSIBILITA’. Nel 2013 i pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili di parte capitale (investimenti gia’ effettuati della p.a.) verranno esclusi dal Patto di stabilita’ interno per un importo di 5 miliardi di euro per gli enti locali, 1,4 miliardi per le regioni, mezzo miliardo per le amministrazioni centrali e 800 milioni per investimenti cofinanziati da fondi Ue. E’ inoltre prevista l’istituzione di un Fondo da 26 miliardi per il pagamento dei debiti esigibili dagli enti locali (2 miliardi nel 2013 e 2 nel 2014), dalle Regioni per debiti diversi da quelli sanitari (3 miliardi nel 2013 e 5 nel 2014) e dalle stesse Regioni per debiti sanitari 5 miliardi nel 2013 e 9 nel 2014). Le erogazioni per rimborsi di imposta salgono infine di 6,5 miliardi (5 miliardi nel 2013 e 4 nel 2014).

CENSIMENTO DEI DEBITI, OBIETTIVO AZZERAMENTO. Il decreto obbliga tutte le amministrazioni a compiere un censimento completo di tutti i debiti commerciali scaduti o in scadenza ancora pendenti e a produrre un elenco completo dei debiti ancora da onorare. L’obiettivo finale dichiarato e’ l’azzeramento di tutti i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese.

 

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