Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

FIRMATI OGGI I NUOVI CONTRATTI PER 139MILA MEDICI E DIRIGENTI NON MEDICI

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 Contratti in porto per i 139mila medici e dirigenti non medici del Servizio sanitario nazionale. La firma finale è arrivata oggi all’Aran dopo che nei giorni scorsi la Corte dei conti aveva “non certificato” l’immissione dell’indennità di esclusiva nel monte salari. Così, prima della firma, il testo è stato corretto cancellando la dichiarazione congiunta n. 1 che era la parte nel mirino della Corte in quanto specificava che «Le parti congiuntamente dichiarano che, con riferimento al biennio economico 2008-2009, nella definizione di “monte salari” viene ricompresa l’indennità di esclusività del rapporto di lavoro di cui all’art. 5 del Ccnl dell’8 giugno 2000».

Al suo posto, accanto alle altre dichiarazioni a verbale aggiunte per adempiere alle richieste dell’Economia, ne è stata inserita un’altra che, andando incontro a un’altra perplessità della Corte dei conti, precisa che lo 0,8% di aumento a carico delle Regioni deve essere calcolato per il biennio economico 2008-2009 sul monte salari al netto dell’inennità di esclusiva.

Ora medici e dirigenti potranno avere aumenti (e nella maggior parte dei casi arretrati) già nella busta paga di maggio: il contratto è operativo al momento della pubblicazione del testo sul sito dell’Aran.
Il secondo biennio economico 2008-2009 vale per i medici 179 euro mensili medi lordi procapite – dai 207 per i primari ai 109 per i neo assunti – e 152 per i dirigenti. Con arretrati che vanno da 3.500 euro circa per i primari ai 2mila circa per i neo dottori.

In tutto 452 milioni di aumenti a livello nazionale, ma altri (lo 0,8% in più del monte salari, circa 61 milioni) saranno possibili nelle Regioni “virtuose”, quelle senza debiti cioè, che potranno premiare con loro risorse i risultati ottenuti sugli obiettivi di miglioramento dei servizi ai cittadini.
La novità maggiore è la rivalutazione dell’indennità di esclusività del lavoro medico: circa 26 euro mensili lordi che fanno parte dell’aumento complessivo del 3,2% nazionale.

Con il nuovo contratto poi arrivano anche le sanzioni previste sempre dalla riforma Brunetta e adattate alla specificità medica: dalla censura scritta alla multa da 200 a 500 euro fino al licenziamento senza preavviso. Ma anche il reintegro sul posto in caso di ingiusto licenziamento.
Cinque i tipi di sanzioni: censura scritta, sanzione pecuniaria, sospensione dal servizio con privazione della retribuzione, licenziamento con preavviso, licenziamento senza preavviso.
E 33 i “reati” che vanno dall’inosservanza del contratto alla cattiva condotta negli ambienti di lavoro, fino a peculato, concussione, corruzione per un atto d’ufficio e tutte le recidive e tutte le aggravanti possibili. Per quanto riguarda il reintegro il contratto lo fa scattare dalla data della sentenza che dichiara l’illegittimità del licenziamento. Può avvenire anche in soprannumero, con un incarico dello stesso valore di quello posseduto al momento del licenziamento.

Può sempre essere previsto comunque il pagamento di un’indennità supplementare sostitutiva del reintegro che è automaticamente aumentata se l’età del dirigente è tra 46 e 56 anni in misure determinate: 7 mensilità al 51esimo anno compiuto, 6 mensilità al 50esimo e 52esimo, 5 mensilità al 49esimo e 53esimo, 4 mensilità al 48esimo e 54esimo, 3 mensilità al 47esimo e 55esimo e 2 mensilità in corrispondenza del 46esimo e 56esimo anno compiuto.

Se il dirigente accetta l’indennità supplementare non può poi adire l’autorità giudiziaria per il reintegro. Ma in caso di pagamento dell’indennità supplementare, l’azienda non può assumere altro dirigente nel posto precedentemente coperto dal dirigente cessato, per un periodo corrispondente al numero di mensilità riconosciute.

I COMMENTI DEI SINDACATI

 

«Siamo soddisfatti di questo risultato – commenta l’Anaao Assomed – perché l’attuale quadro socio-economico non consentiva di raggiungere obiettivi più ambiziosi soprat-tutto dal punto di vista economico. Siamo anche riusciti dopo una lunga trattativa a contenere i tentativi di peggiorare le condizioni di lavoro della categoria».
Tra gli aspetti qualificanti del contratto, l’Anaao Assomed sottolinea l’introduzione del diritto al reintegro nel posto e nell’incarico in caso di licenziamento ingiustificato, la rivalutazione della indennità di esclusività per la prima volta dopo 10 anni con contestuale abolizione del divieto di inserimento nella massa salariale, l’attenuazione e modulazione delle sanzioni disciplinari previste dai decreti Brunetta per tutto il pubblico impiego, la possibilità di altri incrementi economici contrattati a livello regionale.
La firma, secondo l’Anaao, porta con sé anche qualche perplessità riguardo alle modalità con cui si è raggiunta l’intesa. Infatti le organizzazioni sindacali oggi sono state chiamate a siglare un testo in realtà modificato rispetto a quello sottoscritto in via preliminare a febbraio. Sebbene le osservazioni della Corte dei Conti avvenute in fase di certificazione siano marginali e non abbiano stravolto l’impianto complessivo, l’Anaao Assomed ha stigmatizzato una procedura che può consentire cambiamenti unilaterali senza che la parte sindacale abbia la possibilità di intervenire facendo valere il suo diritto alla contrattazione.
«Da domani – ha detto il sindacato – vigileremo affinché le Regioni e le Amministrazioni consentano in tempi certi e rapidi l’adeguamento delle retribuzioni».

 

«Abbiamo portato a casa quello che nel complesso possiamo definire un buon contratto, vista anche l’attuale situazione economica, specialmente a livello europeo» commenta Francesco Lucà, segretario del Sindacato nazionale radiologi e coordinatore Fassid, dopo la firma definitiva del contratto della dirigenza medica 2008-09, apposta oggi dai sindacati all’Aran.
«Sono tre – continua Lucà – i risultati che riteniamo più importanti: aver trovato delle soluzioni per il contenzioso sulle sanzioni disciplinari; essere riusciti a ottenere molte garanzie in più in vista della prossima tornata contrattuale e, aspetto principale, aver salvaguardato l’indennità di esclusività che, finalmente, dopo dieci anni, è tornata a crescere».
«Nonostante i rilievi mossi alcuni giorni fa dalla Corte dei conti, infatti, la struttura dell’indennità non ha subito variazioni sostanziali. Lo stesso commissario Naddeo ha sottolineato che si è trattato di osservazioni formali, per le quali sono state necessarie solo piccole modifiche, senza ricorre a un nuovo iter contrattuale».
«Il nuovo contratto – conclude Lucà – sarà quindi operativo da domani e di questo non possiamo che essere soddisfatti».

 

La Fp Cgil medici ha confermato il suo no «per la compromissione della valorizzazione della indennità di esclusività che rischia di essere liquefatta nel monte salari».
«La disapplicazione della norma del contratto del 2000 che sanciva l’indennità di esclusività quale elemento distinto della retribuzione che non rientra nel monte salari – ha detto Massimo Cozza – rischia di far cadere il valore politico di una scelta per il servizio pubblico premiata con fondi extracontrattuali.
Pericolo rafforzato dal Ddl su Governo Clinico che entro maggio dovrebbe essere discusso in aula alla Camera e che estende l’indennità di esclusività anche ai medici pubblici che lavorano nel privato, con costi che rischiano di ricadere sui fondi contrattuali. In sostanza l’indennità di esclusività rischia di essere declassata a mera voce economica per tutti e da ricontrattare, senza alcuna significativa rivalutazione e senza alcuna risorsa aggiuntiva. Infatti il piccolo aumento di 25,82 euro lordi mensili della indennità di esclusività non è frutto di nuove risorse ma è coperto distogliendo parte dell’aumento complessivo».
«Penalizzante – ha proseguito – sarà anche l’applicazione delle 13 pagine sul sistema delle sanzioni disciplinari – seppure con le attenuazioni che siamo riusciti ad introdurre – con la trasformazione degli ospedali in caserme. Non è con un clima di paura, dove tutti devono denunciare tutti, che si migliora la qualità del lavoro in sanità, con un elenco di sanzioni stile codice penale (dalla censura scritta alla sanzione pecuniaria da 200 a 500 euro, dalla sospensione dal servizio senza retribuzione fino a 6 mesi al licenziamento)».
«Ancora una volta – ha aggiunti Cozza – sono sfavoriti i più giovani (con meno di 5 anni zero euro sulla posizione) e i medici con incarichi professionali, con aumento della forbice retributiva rispetto agli incarichi di natura gestionale. Abbiamo tuttavia difeso gli attacchi all’orario di lavoro, ottenuto lo 0,8% aggiuntivo nelle Regioni con i conti a posto, una norma sul precariato anche se generica, la possibilità dell’aspettativa per il medico che vuole partire per progetti umanitari con organizzazioni non governative».
«La Fp Cgil medici – ha concluso Cozza – sarà comunque presente a tutti i tavoli contrattuali aziendali – avendo firmato il quadriennio normativo 2006-2009 e il biennio economico 2006-2007 – a difesa delle ragioni di chi vuole lavorare, con qualità e con più risorse, solo per il servizio pubblico, a tutela dei più giovani, e per la valorizzazione in primo luogo degli incarichi professionali».

 

«Il nuovo Contratto, che oggi abbiamo firmato, è positivo per i medici e per i cittadini» – lo ha affermato Giuseppe Garraffo Segretario Generale Cisl Medici.
«Ai medici e ai veterinari pubblici sono stati riconosciuti miglioramenti normativi significativi come il consolidamento dell’indennità di esclusività e maggiori garanzie contrattuali sulle sanzioni disciplinari previste dalla Legge Brunetta, che rasserenano il clima lavorativo negli Ospedali e nelle Aziende Sanitarie. Ciò – ha aggiunto Garraffo – unitamente alla maggiore attenzione posta sul rischio clinico e sulla tutela, assicurativa, contribuirà a migliorare l’assistenza sanitaria e i servizi resi ai cittadini».
«La firma di questo Contratto è una buona notizia anche per le relazioni sindacali, perché, pur in presenza di una situazione di crisi si è riusciti a dare un rinascimento economico e normativo equilibrato ai medici del Servizio Sanitario Nazionale».
«Tuttavia, passato il momento di legittima soddisfazione – ha proseguito Garraffo – i medici e le loro rappresentanze sindacali dovranno affrontare una nuova fase piena di incognite per la loro professione e per il futuro del Servizio Sanitario, riaffermando il loro ruolo».
«Infatti, davanti all’irrisolto rapporto tra la gestione e la politica, che rimane la causa principale dell’attuale crisi del Sistema Sanitario e delle sue devianze, i medici dovranno uscire dalle catacombe per riassumere titolarità di competenze e di responsabilità sensibilizzando Governo, Parlamento e Regioni».
«Il mancato riconoscimento del loro ruolo, unitamente all’invadenza e alla pesantezza dell’apparato burocratico gestionale – ha concluso Garraffo – potrebbe ulteriormente ridurre la garanzia di una parte consistente delle tutele sanitarie ed assistenziali ai cittadini e alle famiglie».

 

Soddisfatta la Cisl Fp che, dichiara il segretario nazionale Daniela Volpato, è riuscita «dopo la sentenza della Corte dei conti a riportare i contenuti del contratto all’interno del percorso sostenuto dalla Cisl Fp». In particolare nel mirino della magistratura contabile era finita la stessa “forzatura” che aveva impedito alle tre sigle confederali di firmare l’ipotesi del 9 febbraio scorso, ovvero l’inserimento dell’indennità di esclusività per i dirigenti del ruolo sanitario (individuata dalla legge istitutiva quale elemento distinto della retribuzione), all’interno del monte salari complessivo, quello su cui si calcola il finanziamento del rinnovo contrattuale.
«Una scelta – ha ricordato Volpato – che per il sindacato non poteva essere condivisa per ragioni di equità nei confronti degli altri lavoratori del pubblico impiego. E che oltretutto avrebbe snaturato il ruolo e lo scopo dell’indennità stessa: istituita per premiare medici e dirigenti sanitari che scelgono liberamente di lavorare in esclusiva per il servizio sanitario nazionale».
«Il nuovo testo – ha sottolineato il segretario della Cisl Fp – “ha preso atto dei rilievi avanzati dal sindacato e confermati dalla Corte dei conti, ha eliminato gli effetti di quella clausola fino al 2011 e rimandando per il futuro alla via contrattuale
».

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