Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

E’ LA SANITA’ AL CENTRO DEL CONFRONTO POLITICO

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 È la sanità il tema su cui si è acceso il confronto politico in vista del voto regionale. Oltre, naturalmente, agli esposti e alle denunce presentate da candidati del centrodestra. Lo stesso premier Silvio Berlusconi, alla vigilia del suo arrivo a Bologna, aveva sconfessato il modello emiliano, «i cittadini delle regioni rosse vengono a curarsi in Lombardia e Veneto dove governiamo noi», aveva attaccato. Immediata la replica del governatore Vasco Errani che, dati alla mano, aveva evidenziato il saldo positivo, per l’Emilia-Romagna, nella mobilità interregionale.

Il confronto sulla sanità si era riacceso in tv nel primo faccia a faccia tra i quattro candidati alla presidenza della Regione: critici Bernini (centrodestra) e Galletti (Udc), a difesa Errani (centrosinistra) e Favia (Movimento 5 stelle). Di ieri i dati aggiornati dell’Istat che mettono in luce un declino del modello emiliano-romagnolo. Ma anche l’annuncio del senatore Pd Ignazio Marino che la nostra sanità «è la migliore del Paese».

Dove sta la verità? I sindacati, seppure con opinioni differenti, concordano che la nostra sanità è ai vertici nazionali, ma ci sono segnali di difficoltà che non vanno affatto trascurati. Dall’altra parte dell’Oceano c’è chi ci guarda da vicino. E proprio in questi giorni il presidente Obama è riuscito nella storica riforma che assicurerà l’assistenza sanitaria al 95 per cento degli americani. Una conquista che, per noi, è da anni scontata.

Partiamo dalla fotografia che scatta l’Istat, aggiornando al 2008 alcuni parametri. Come quello della soddisfazione dei ricoverati negli ospedali per l’assistenza medica, crollata in regione in un anno di quasi undici punti (dal 56,08 a 45,17 per cento). O la soddisfazione per l’assistenza infermieristica, scesa di oltre l’11 per cento. O quella per i servizi igienici in reparto: l’Emilia-Romagna è in cima alla graduatoria nazionale, ma perde 18 punti in un anno. Nel capitolo farmaci, uno dei punti dolenti del sistema italiano, l’Emilia-Romagna si colloca al secondo posto dopo l’Umbria, con un 45 per cento abitanti, sopra la media nazionale che è quasi del 40 per cento. Insomma, secondo questi la nostra sanità sarebbe in scivolata.

Non la pensa così Ignazio Marino che ha affidato alla commissione che presiede (d’inchiesta sull’efficienza del servizio sanitario nazionale) un’indagine su tutte le Ausl italiane. I dati non sono ancora stati pubblicati, ma Marino ieri ha anticipato che «in Emilia-Romagna il sistema sanitario funziona benissimo, anche se è perfettibile». Tasso di ospedalizzazione più basso d’Italia e primato nella prevenzione contro i tumori, mammella in primis, sono i dati che la collocano in vetta. «I dati dell’Istat stimolano al miglioramento, ma attenzione a non esagerare nella lettura — commenta Alessandro Alberani, segretario della Cisl —, il nostro modello è uno dei migliori d’Italia, con grandi livelli d’eccellenza ottenuti con uno sforzo pagato soprattutto dai lavoratori con l’addizionale regionale». «Qualche difficoltà c’è, ma questo sollecita e non mette in discussione il modello che è qualificato ma attraversato da grandi cambiamenti che necessitano risorse», aggiunge Mauro Alboresi della segreteria generale della Camera del lavoro. «Un modello perfetto non esiste — conclude Gastone Spizzichino della Uil —, c’è ancora da lavorare sulle liste d’attesa, sui pronto soccorso e sull’integrazione tra ospedali e territorio».

 

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