Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

CRISI OSPEDALE MIULLI, CONSIGLIO DEGLI AFFARI CHIEDE CONCORDATO PREVENTIVO

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 Nei prossimi giorni verrà depositata al Tribunale di Bari la richiesta di accesso alla procedura di concordato preventivo in continuità aziendale. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Affari Economici dell’Ente Ecclesiastico Ospedale Miulli dopo aver esaminato i dati riguardanti la situazione operativa ed economico-finanziaria dell’Ente ed i possibili interventi per la gestione dell’attuale stato di crisi.

La decisione è stata comunicata nel pomeriggio ai rappresentanti dei lavoratori nel corso di una riunione. Una particolare attenzione sarà, infatti, dedicata ad affrontare le possibili ricadute dell’attuale situazione dell’Ospedale sul personale che oggi lavora per il Miulli: la Direzione intende aprire un “tavolo di confronto permanente” con i sindacati per la ricerca di soluzioni condivise ed eque sui delicati temi dell’occupazione, dell’organizzazione e del costo del lavoro, a supporto dei piani di risanamento e rilancio dell’Ospedale, per un futuro nell’interesse di tutti, di pazienti e lavoratori in particolare.

Il concordato preventivo assicura la continuità aziendale, con garanzia delle prestazioni sanitarie sul territorio secondo gli standard altamente qualificati del Miulli, e permette in ogni caso di affrontare, in modo controllato ed il più possibile condiviso, la rilevante esposizione debitoria dell’Ospedale di oltre 150 milioni di euro (di fatto alla base dello stato di crisi), nonché di continuare quegli interventi organizzativi e gestionali ormai indispensabili per il risanamento ed il positivo rilancio dell’Ospedale.

La complessiva situazione del Miulli è stata, peraltro, di recente portata dalla Direzione dell’Ospedale all’attenzione dei vertici della Regione Puglia nell’ambito di un incontro ufficiale (il 18 marzo scorso) e con lettere del 20 marzo e del 5 aprile 2013. L’Ente è ancora in attesa di una risposta, in particolare sulla questione che attiene al riconoscimento dei costi aggiuntivi delle prestazioni fornite e delle funzioni erogate (tra le altre quelle per l’emergenza/urgenza, rianimazione, terapia intensiva) per un fabbisogno annuo stimato in circa 30 milioni di euro. Le ragioni dello stato di crisi sono da ricondurre a più fattori. In primo luogo, alla necessità di far fronte alla crescente domanda di assistenza sul territorio, dovuta anche al venir meno, negli ultimi anni, di diversi presidi sanitari ed ospedalieri facenti capo alla funzione pubblica.

In secondo luogo, ad una recente decisione del Consiglio di Stato che, mutando il precedente orientamento (Sentenza del 2010, circa l’equiparazione degli Enti Ecclesiastici), non ha riconosciuto il diritto dell’Ospedale ad ottenere dalla Regione il rimborso dei costi di alcune prestazioni e servizi sempre resi e garantiti sul territorio. Non ultimo, all’avvenuto adeguamento agli standard strutturali e di sicurezza che la normativa regionale impone, e che la maggior parte degli ospedali pugliesi non ha ancora implementato.
“Anche in questa delicata fase – spiega il direttore sanitario dell’Ente, Antonio Sanguedolce – continueranno, in ogni caso, ad essere garantiti dall’Ospedale i servizi e le prestazioni sanitarie richiesti dal territorio, secondo gli usuali standard di efficienza e qualità”.

Resta comunque primaria la necessità di far fronte, in tempi brevi, allo stato di crisi dell’Ospedale, con l’adozione di provvedimenti che permettano di continuare, in maniera ancora più incisiva, sulla strada del risanamento e del rilancio, già intrapresa negli ultimi mesi dalla Direzione dell’Ospedale, con l’obiettivo di valorizzarne sempre più la presenza e le sue risorse sul territorio. “Non sarà certo una strada facile da percorrere – ha commentato il direttore amministrativo, Nino Messina – ma, allo stato, è l’unica che possa permettere in tempi brevi una positiva inversione di tendenza per la realizzazione di tali obiettivi. E sarà una strada che, senza dubbio, pur richiedendo sacrifici a tutte le parti interessate e che saranno coinvolte in tale processo, sarà percorsa dalla Direzione dell’Ospedale all’insegna della massima responsabilità, della chiarezza e del confronto”.

In tale quadro e con tali obiettivi, la Direzione del Miulli ha affidato l’incarico ad una primaria società di advisory (PricewaterhouseCoopers), operante a livello internazionale, di farsi assistere nella gestione di questa fase delicata e nella messa a punto del piano e degli interventi necessari, lavorando di concerto con la Dirigenza dell’Ospedale.

Fonte:Notizie On-line

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