Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

CORTE DEI CONTI, ANNO 2012:PUGLIA IN ATTIVO (+9 MILIONI)

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ELENA GENTILE – ASSESSORE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE  

 Corte dei conti: “Disavanzo sanitario 2012 a quota 1 miliardo di euro. In calo del 41,6%”

28 MAG – La Corte dei conti nel suo ‘Rapporto 2013 sul coordinamento della finanza pubblica’ presentato stamani al Senato promuove i conti della sanità ma rimarca anche come ormai tutto il comparto sia di fronte a “scelte impegnative”. Secondo i dati del report il disavanzo totale è stato di 1,066 mld in calo del 41,6%. Le Regioni in piano di rientro hanno registrato le scorso anno un deficit di 800,4 milioni (dopo le manovre: prima era di 930,8 milioni) mentre quelle non in piano di rientro sono a quota 265,7 milioni (prima delle manovre di copertura 1,080 miliardi). Un buon risultato che porta la Corte ad affermare come “la legislatura che si apre vede una situazione economica del sistema sanitario migliore del passato”.
 
Il motivo di questo miglioramento per i giudici è dovuto ai risultati “raggiunti nella azione di controllo della spesa sanitaria e in quella volta all’assorbimento dei disavanzi nelle regioni in squilibrio strutturale sono ancora una volta incoraggianti. Essi sono il frutto dei punti di forza di un sistema che si è venuto consolidando in questi anni. Un sistema che ha come elementi chiave, una rete di valutazione che consente un monitoraggio efficace e attento in grado di fare del benchmarking uno strumento di controllo ed indirizzo effettivo; un ridisegno delle regole contabili che contribuisce con gradualità a rafforzare le ragioni di un aggiustamento strutturale; una struttura di governo a livello centrale che, in continuo confronto con le realtà territoriali, accompagna il perseguimento di obiettivi di contenimento della spesa con interventi di adeguamento delle strutture, miglioramenti nella strumentazione e investimenti sulla formazione del capitale umano”.
 

I risultati del settore nei preconsuntivi delle aziende sanitarie
Il miglioramento dei conti del settore trova ulteriore conferma dal lato del risultato economico complessivo che emerge dai dati trasmessi al NSIS redatti per il primo anno in base ai criteri Si tratta dei dati acquisiti dal sistema informativo del Ministero della salute al IV trimestre del 2012. Nell’anno appena concluso nel confronto tra i risultati con gli esercizi precedenti si deve tener conto delle modifiche introdotte allo schema di classificazione del conto economico e dall’entrata a regime delle disposizioni contenute nel d.lgs. 118/2011. Nel 2012 le perdite ammontano complessivamente a circa 2,0 miliardi di euro, in riduzione rispetto al 2011 di oltre il 38 per cento. Si tratta di un risultato ancora provvisorio (e non ancora verificato in sede di Tavolo adempimenti), frutto del confronto tra il consuntivo 2011 e il preconsuntivo dell’anno appena concluso, ottenuto utilizzando per il 2011 i nuovi criteri di calcolo del risultato economico adottati per il monitoraggio del 2012. Ancora più netta la flessione (-42 per cento) se si guarda al disavanzo al netto delle coperture previste nei CE e delle maggiori risorse rese disponibili dalle regioni e province a statuto speciale.  Si tratta di dati che dovranno essere attentamente verificati una volta conclusi i lavori dei tavoli di monitoraggio annuali.
 
I disavanzi dopo le coperture
Le Regioni in piano di rientro hanno registrato nel 2012 un deficit pari a 800,4 milioni (dopo le manovre: prima era di 930,8 milioni) mentre quelle non in piano di rientro sono a quota 265,7 milioni (prima delle manovre di copertura 1,080 miliardi).
 
Sono in attivo nel 2012 11 Regioni: Piemonte (11,9 milioni), valle d’Aosta (0,4), Lombardia (8,9), Trento (5,3), Veneto (6,1), Friuli Venezia Giulia (14,5) Emilia Romagna (0,1), Umbria (8,9), marche (27,9), Abruzzo (54), Puglia (9). In passivo le altre Regioni, con il massimo nel Lazio (-636,3 milioni), in Sardegna (-193,9 milioni) e in Campania (-119,6 milioni).
 
 
Il buon andamento è riconducibile in prevalenza alle regioni in Piano di rientro: la flessione delle perdite prima delle coperture per queste regioni è di circa il 44 per cento. Si passa dai 1,7 miliardi del 2011 a poco più di 930 milioni del 2012. Le altre regioni pur riducendo il disavanzo complessivo (che per la prima volta eccede tuttavia in valore assoluto quello delle regioni in piano) presentano una flessione più contenuta (-30 per cento).
 
Tali risultati sono frutto di andamenti di costi e ricavi molto diversi tra i due aggregati. Nelle regioni in piano di rientro alla flessione dei costi (-1,1 per cento) si accompagna un aumento dei ricavi di poco superiore al 2 per cento, mentre nelle altre regioni il miglioramento deriva sostanzialmente dall’aumento dei ricavi a fronte della stabilità sostanziale dei costi.
 
Sono le regioni a statuto ordinario del sud (tutte in piano di rientro tranne la Basilicata) a rappresentare con maggior nettezza tale andamento: aumento delle entrate del 2,0 per cento e flessione della spesa dell’1,5 per cento. Tra le regioni non in piano sono quelle a statuto speciale del Nord a presentare un aumento dei costi (+1,7 per cento) di mezzo punto superiore a quello dei ricavi, con conseguente peggioramento del saldo complessivo. Più che raddoppia il saldo negativo della mobilità sanitaria nelle regioni in piano di Rientro.
 

 

 

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