Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Coronavirus, Emiliano vara il piano per la Puglia: “Con ospedali dedicati solo al Covid-19 batteremo la bestia”

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Michele Emiliano è stato intervistato dalla Redazione di Bari di Repubblica a cura di Giuliano Foschini.

Ecco l’intervista integrale.

Michele Emiliano ha detto ai suoi: “Devo essere l’ultimo ad ammalarmi, devo restare in carica”. In questi giorni ha esibito la maglia della Protezione civile, la retorica della guerra, il piglio di quello che si prende responsabilità.E decide. “Certe volte servono gli attributi”, dice. Emiliano non sta recitando. Questa è la sua acqua.

Presidente, siete pronti.

“Ora sì. Possiamo dirlo: siamo pronti ad affrontare questa bestia infame”.

 

Come?

“Abbiamo stabilito un principio: separare i reparti Covid dai reparti non Covid. Ci saranno strutture, intere ale di ospedali, dedicate unicamente alla lotta al Coronavirus. Questo fa parte di una strategia precisa che con la Task force annunceremo presto”.

 

In cosa consiste?

“In un primo momento avevamo immaginato circa duemila contagi in Puglia. Ci sbagliavamo, purtroppo. Non avevamo calcolato l’inopinato rientro dal Nord di 17.661 persone dal 29 febbraio a oggi, 1.517 nelle ultime 24 ore. E sono numeri molto sottostimati perché sono soltanto i cittadini che, così come impone la legge, si sono autodenunciate. In molti non lo avranno fatto. In ogni caso si tratta di persone che hanno viaggiato spesso insieme, causa questa di grande contagio. E che ora a caso stanno infettando i loro genitori, i loro nonni, i loro zii”.

 

 

Quanti infetti dunque vi aspettate?

“A questo punto non possiamo saperlo. Il professor Pierluigi Lopalco, il luminare epidemiologo che ha accettato l’invito della sua regione, la nostra regione, a combattere questa guerra, sta studiando in queste ore alcuni numeri. Abbiamo firmato una convenzione con i Carabinieri per effettuare indagini epidemiologiche ma al momento non è possibile fare una stima affidabile. Abbiamo però stabilito un metodo di lavoro. Noi dobbiamo evitare di ammalarci tutti quanti assieme, in modo da rendere la situazione gestibile dai nostri ospedali”.

Come si fa?

“In questa prima fase abbiamo fatto analisi epidemiologiche accuratissime, in modo da isolare immediatamente tutti i contatti con i quali le persone positive al tampone hanno avuto contatto.Limitando così il contagio. Una scelta che, com’è evidente dai numeri, ha premiato. Questo, tra un po’, non sarà possibile farlo con così grande cura perché i numeri saliranno in maniera importante. Quindi servono strade alternative”.

Il Veneto, seguendo l’esempio della Corea, ha scelto di effettuare tamponi a tappeto. La Lombardia invece li fa soltanto a chi ha gravissimi sintomi. Tanto che le percentuali delle persone morte sono molto alte. La Puglia che strada sceglierà?

“Il nostro modello assomiglierà più a quello Veneto, seppur non seguendoli sull’iperbole del tampone fatto anche per strada. Per questo motivo abbiamo deciso di aumentare il numero di laboratori che effettueranno le analisi: oggi di fatto c’è soltanto quello del Policlinico, da domani lavoreranno 8 strutture, tutte in grado di agire autonomamente. Quello dei tamponi è però soltanto un pezzo”.

Andiamo avanti.

“L’obiettivo è evitare l’ospedalizzazione. Per l’esperienza lombarda e cinese sappiamo che ogni mille contagiati, ce n’è un 50 per cento che ha bisogno di cure ospedaliere. Di quelli che vanno in ospedale una parte si complicherà e avrà bisogno di ossigeno. Una parte userà il Cpap, un casco che aiuta a respirare. Una parte finirà nelle rianimazioni. Una parte potrà essere trattata con questo farmaco della Roche, che useremo in via sperimentale, che limita le infiammazioni e che dunque rallenta le complicanze della malattia”.

Chi deciderà chi va in ospedale e chi resta a casa?

“Il 118 effettuerà un triage sin dai primi sintomi. Chi resterà a casa immaginiamo che avrà paura. Per questo stiamo pensando dei sistemi di comunicazione a distanza perché i sanitari possano seguire passo passo l’evoluzione della malattia.Stiamo acquistando dei saturimeti per verificare il corretto scambio ossigeno anidride carbonica. Ci saranno altre misure in questo senso. In ogni caso, chi avrà bisogno delle cure ospedaliere avrà un posto letto nelle strutture dedicate alla cura del Covid”.

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