Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

COR: Il Riordino ospedaliero fa acqua da tutte le parti

Ignazio Zullo - Capogruppo Oltre con Fitto - Regione Puglia
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Ignazio Zullo - Capogruppo Oltre con Fitto - Regione Puglia
Ignazio Zullo – Capogruppo Oltre con Fitto – Regione Puglia

“Il Piano di riordino ospedaliero fa acqua da tutte le parti. E’ inemendabile. Ci auguriamo che venga bocciato in modo che possa essere riscritto dopo un confronto preliminare”. Così il presidente del Gruppo COR alla Regione, Ignazio Zullo, in conferenza stampa alla immediata viglia della audizione ministeriale in programma dopodomani 7 aprile.

Zullo ha evidenziato con il supporto di numerose slide una serie di discrasie e disomogeneità in sede di applicazione dei principi fissati dal D.M. n. 70/2015 che tutte le Regioni devono rispettare, senza alcun tentativo serio di riequilibrare l’assistenza ospedaliera sul territorio.

Tra i vari rilievi, con riferimento all’ospedale di Lucera mancano le indicazioni per considerare svantaggiata la zona interessata e giustificare il mantenimento dell’ospedale; il “Perrino” di Brindisi rischia di non essere riconosciuto come presidio di II livello, considerato che presenta un bacino di utenza a livello provinciale inferiore ai 600.000 abitanti; la rete cardiologica, concentrata essenzialmente su Bari, si presenta disorganica nella indispensabile complementarietà tra cardiochirurgia, cardiologia, emodinamica e UTIC; la necessaria integrazione tra chirurgia toracica e neurochirurgia è presente solo nelle province di Bari, Foggia e Lecce. E le altre provincie ?

Nella città di Bari non è previsto un servizio di endoscopia digestiva e per tutta la provincia avranno sede solo ad Altamura e Monopoli. Lo stesso servizio non è previsto neanche al “De Bellis” di Castellana Grotte, nonostante si tratti di un IRCCS specializzato in Gastroenterologia. I posti letto dell’”Oncologico” di Bari sono stati incrementati a 134 dai circa 80 attuali, ma quelli di rianimazione sono rimasti 4. Sparisce dal Policlinico (sede di facoltà universitaria) l’odontoiatria, così come la nefrologia abilitata al trapianto di reni, l’angiologia, l’immunologia, la geriatria, la farmacologia clinica, l’onco-ematologia, l’oncologia, la tossicologia, l’emodialisi, , l’endoscopia digestiva e la radiologia vascolare. Chiude l’ospedale di Triggiano con i posti letto di psichiatria, lasciando l’intera provincia di Bari con solo 44 p.l. su 1,266 milioni di abitanti a fronte dei 45 p.l./600.000 abitanti della provincia di Foggia e 61 p.l./800.000 abitanti a Lecce.

Sul piano più generale mancano un’approfondita analisi demografica, epidemiologica, dei bisogni e di efficienza ospedaliera; l’articolazione della continuità ospedale-territorio e, per le strutture private accreditate con meno di 60 p.l. per acuti (salvo quella monospecialistiche), manca la verifica dell’assoggettamento obbligatorio ai processi di aggregazione, indispensabili per l’accreditamento.
Secondo Erio Congedo il riordino ospedaliero è solo “un’operazione di lifting all’esistente, peraltro anche mal riuscita”. Sulla sanità Emiliano aveva promesso segnali di forte discontinuità rispetto alla gestione del suo predecessore, ma – secondo il consigliere COR – non si vede da nessuna parte.

 
Gli ospedali di base non daranno sicurezza, a parere di Luigi Manca. Non faranno interventi importanti e saranno destinati alla chiusura. Peraltro gli “ospedali di base rafforzati” sono un’invenzione di Emiliano e non sono previsti da D.M. 70. Come è possibile immaginare la cardiologia senza interventistica ? si è chiesto il consigliere, così come per l’oncologia non si parla di eccellenza, tenuto conto che occorrono anni di lavoro per arrivare a quest’ultima.

Decisamente contrario al nuovo ospedale di Taranto Renato Perrini. Un P.O per la cui realizzazione occorreranno almeno 15 anni, un tempo che la provincia ionica non può aspettare. Sarebbe stato sicuramente più opportuno potenziare gli ospedali esistenti e le strutture private accreditate, per dare una risposta adeguata alle esigenze dei cittadini in tempi brevi.
Secondo Francesco Ventola è stata persa una grossa occasione. Emiliano avrebbe dovuto cominciare a elaborare una proposta decente di riordino delle rete pugliese subito dopo che ha smesso di fare il Sindaco di Bari, considerato che ha avuto modo di visitare nella sua attività politica molti comuni della regione. La probabile bocciatura del provvedimento aprirà lo spazio per il commissariamento della sanità pugliese ed evidenzia il fallimento della classe dirigente pugliese.

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