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CIG IN DEROGA. PICCOLI IMPRENDITORI E PROFESSIONISTI, SI PROSPETTA L’OK ALL’ESTENSIONE DALLE COMMISSIONI LAVORO

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 CIG IN DEROGA. Piccoli imprenditori e professionisti, si prospetta l’ok all’estensione dalle commissioni Lavoro

La controversia sulla concessione o meno degli ammortizzatori sociali in deroga a piccoli imprenditori, professionisti e cooperative segna, per il momento, un punto a favore di quest’ultimi. In una prima fase, nell’ambito dell’esame dello schema di decreto ministeriale che riformulerà la materia, le piccole imprese, gli studi professionali, le cooperative e, quindi, i loro dipendenti, erano stati espulsi dalla possibilità di fruire dalla Cassa integrazione guadagni in deroga.

In seguito, anche grazie alle sollecitazioni e alle proteste della categorie, è stata fatta marcia indietro. Lo schema ancora non ha valore di legge. Tuttavia, la commissione Lavoro del Senato, dopo aver esaminato lo schema di decreto, ha espresso parere favorevole all’estensione del suddetto ammortizzatore a tutti i datori di lavoro.

Nel testo del parere si afferma che il decreto “riconosce come tipologie d’impresa solo quelle contemplate dall’articolo 2082 del codice civile, escludendo di fatto tutto un tessuto produttivo costituito da piccoli imprenditori e datori di lavoro aventi altra natura giuridica. Al riguardo, si propone – in termini di condizione – di mantenere il beneficio anche a favore di tutti gli altri datori di lavoro: in particolare piccoli imprenditori, cooperative e studi professionali”.

Un parere analogo è stato espresso dall’omologa commissione alla Camera, che ha chiesto di estendere l’ambito soggettivo di applicazione del provvedimento, “ampliandolo a tutte le tipologie di datori di lavoro (non solo, quindi, alle imprese di cui all’articolo 2082 del Codice Civile, richiamate al comma ) e prevedendo, per la CIG in deroga, un’anzianità aziendale minima di 90 giorni (invece dei 12 mesi attualmente previsti dal testo), nonché includendo tra i lavoratori beneficiari anche gli apprendisti, i somministrati, i lavoratori a domicilio e i soci lavoratori di cooperative”.

 

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