Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Cancro al seno, Amati: “Nuova legge presa sottogamba. Da febbraio nulla di fatto. Ma lo sanno i DG che decadono?”

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“La nuova legge sul potenziamento dello screening mammario, licenziata ieri senza rilievi anche dal Consiglio dei Ministri, è stata presa sottogamba dalle Asl e dal Dipartimento Salute. Dalla data di entrata in vigore, ossia il 3 febbraio 2022, non sono state istituite le prenotazioni a data fissa, incrementati gli avvisi per lo screening, attivati i protocolli di sorveglianza per mutazioni BRCA1 e BRCA2 e introdotta l’esenzione D-99. Ma lo sanno i DG che, così facendo, la legge prevede la loro decadenza automatica? Aggiornamento tra 30 giorni, nella speranza che non ci siano più ritardi”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati, commentando l’esito della riunione odierna di verifica sull’esecuzione della legge del 3 febbraio 2022 n. 1.

“Da non crederci. Una legge che riguarda la vera parità di genere, ossia contrastare la morte di un gran numero di donne per carcinoma mammario, trattata come una qualsiasi disposizione amministrativa da applicare con l’istituzione di seriali tavoli e tavolini, spesso inconcludenti.
E pensare che c’è ancora oggi chi vorrebbe proporre la modifica di quella legge, prima ancora di applicarla, perché ritiene troppo severa la sanzione della decadenza dei direttori generali delle Asl in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi.

Veniamo al dunque. Ho sottoposto oggi dieci domande ai direttori gener

ali delle Asl, per verificare l’adempimento alle diverse disposizioni previste dalla legge.
A tutte le domande la risposta è stata generalmente insufficiente su tutti gli adempimenti e precisamente: sulla prenotazione a data fissa degli screening successivi al primo; sulle istruzioni ai medici di medicina generale per la verifica di rischio eredo-familiari delle proprie assistite; sulle istruzioni alle Breast units relative alle gestione delle innovazioni legislative; sulla individuazione dei lavoratori di riferimento per i test genetici BRCA1 e BRCA2; sull’adozione dei protocolli operativi dei laboratori di riferimento; sulle istruzioni per l’avvio della consulenza genetica oncologica; sulle indicazioni operative ai genetisti per lo svolgimento del test BRCA1 e BRCA2; sulle indicazioni ai centri di screening mammografico e ginecologico per lo svolgimento dei programmi di sorveglianza su persone con mutazioni; sull’istituzione del codice di esenzione D-99.

Il quasi generalizzato inadempimento a tali prescrizioni legislative è addebitabile all’assessorato alla salute per l’adeguamento dei sistemi informativi e l’istituzione del codice di esenzione e alle singole Asl per le altre questioni.

La Commissione si riunirà tra 30 giorni per verificare gli impegni all’adeguamento assunti oggi, nella consapevolezza che ogni minuto perso coincide con la morte di una persona. E ciò non possiamo permettercelo di fronte a una malattia che se diagnosticata in tempo può essere battuta”. /com

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