Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Borraccino: “Sia riconosciuto il titolo di OSSS alle infermiere volontarie Croce Rossa Italiana”

Cosimo Borraccino - Consigliere - Noi a Sinistra - Regione Puglia
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Cosimo Borraccino - Consigliere - Noi a Sinistra - Regione Puglia
Cosimo Borraccino – Consigliere – Noi a Sinistra – Regione Puglia

 

Comunicato stampa del consigliere regionale Cosimo Borraccino, presidente della II Commissione consiliare affari generali e personale.
“Il riconoscimento del titolo di Operatore Socio Sanitario Specializzato alle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana è l’oggetto di una mia richiesta inviata al direttore del Dipartimento ‘Promozione della salute, del benessere sociale e dello sport per tutti’ della Regione Puglia, dott. Ruscitti.

Anche in qualità di componente della Commissione consiliare sanità, ho ritenuto intervenire su una questione, già sollevata precedentemente dal collega Ignazio Zullo con un’interrogazione urgente, che può essere spendibile per fini lavorativi.
A tale proposito sussistono dubbi interpretativi determinati anche, purtroppo, dal susseguirsi di norme dal contenuto contraddittorio, che hanno anche generato numerosi contenziosi di natura giurisdizionale dinnanzi al Consiglio di Stato. Occorre dunque un intervento chiarificatore.

In particolare l’art. 1737 del decreto legislativo 15 marzo 2010 n. 66 prevede espressamente che il diploma di infermiera volontaria della Croce Rossa sia ‘equivalente all’attestato di qualifica di operatore socio-sanitario specializzato”’, tanto da riconoscere a chi possegga tale qualifica di essere ‘abilitato a prestare servizio di emergenza e assistenza sanitaria con le funzioni e attività proprie della professione infermieristica’.

Quindi il personale che sia in possesso del diploma di infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana potrebbe partecipare ai concorsi pubblici richiedenti, quale titolo di ammissione, il conseguimento dell’attestato di Operatore Socio-Sanitario Specializzato.

Tale interpretazione sarebbe anche rafforzata dal fatto che i due percorsi formativi (e cioè quello per divenire infermiera volontaria CRI e quello per divenire Operatore Socio Sanitario Specializzato) sono in larga parte sovrapponibili.
A tanto si aggiunge che il monte orario del citato percorso formativo delle infermiere volontarie è pari a 2000 ore, a fronte delle 1300 dell’O.S.S.S.

Pertanto non appare sussistere alcun motivo per discriminare le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana nell’accesso ai concorsi pubblici per cui è richiesto il titolo di O.S.S.S.

Ho chiesto quindi se sia opportuno diffondere una specifica direttiva alle ASL e alle strutture private accreditate, al fine di rendere effettiva l’equipollenza tra il titolo di infermiera volontaria della CRI e quello di O.S.S.S., e di consentire ai volontari della CRI l’accesso ai concorsi pubblici per cui sia richiesto, come requisito di accesso, il titolo di O.S.S.S. Penso che con un piccolo apporto si possa dipanare la questione e come Sinistra Italiana ci impegneremo in tal senso”./

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