Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

ASL/TA, Galante: “Revocare i licenziamenti. I lavoratori non paghino le colpe della politica”

Marco Galante - Consigliere Movimento 5 Stelle - Regione Puglia
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Marco Galante - Consigliere Movimento 5 Stelle - Regione Puglia
Marco Galante – Consigliere Movimento 5 Stelle – Regione Puglia

Nei giorni scorsi numerosi dipendenti della Asl Ta si sono visti recapitare una lettera di risoluzione anticipata del rapporto nonostante i loro contratti indicassero quale scadenza dicembre 2018. Sulla questione interviene il consigliere regionale M5S Marco Galante che chiede la revoca dei licenziamenti degli incolpevoli dipendenti.

La motivazione di questi provvedimenti, infatti, si fonda esclusivamente sulla necessità di evitare il protrarsi del danno economico, dato che la stessa ASL era già stata condannata al risarcimento dei danni per via dell’abusivo ricorso ai contratti a termine.

“Purtroppo – dichiara Marco Galante componente della III Commissione Sanità – non si può far altro che constatare la sussistenza di una situazione al limite del paradosso: la carenza delle risorse finanziarie dovute ai continui tagli alla sanità imposti negli ultimi anni ed i vuoti normativi in tema di stabilizzazione dei lavoratori precari, cui si contrappone la necessità di garantire l’assistenza sanitaria attraverso la presenza in servizio di un adeguato numero di personale, hanno prodotto fortissime ripercussioni sulla posizione dei lavoratori.

Un meccanismo – prosegue Galante – che ha comportato e comporta l’assoluta incertezza per i dipendenti precari di vedersi prorogare il contratto ed ambire così alla costituzione del rapporto a tempo indeterminato. Le aspettative dei dipendenti meritano quindi adeguata tutela dato che la situazione di confusione, sia dal punto di vista normativo che da quello procedurale, che si è venuta a creare non è certamente imputabile ad essi. Dunque chiediamo che i licenziamenti disposti dal Direttore Generale vengano immediatamente revocati.

La politica nazionale e regionale – conclude – deve poi intervenire quanto prima in modo da individuare criteri obiettivamente applicabili al fine di disciplinare le modalità di trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a indeterminato evitando applicazioni eterogenee da parte delle singole Aziende sanitarie”./

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