ASL PUGLIESI, IL BUCO NERO DELLE PARCELLE LEGALI
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Anche nella edizione odierna,la Gazzetta del Mezzogiorno con un articolo di Massimiliano Scagliarini, torna sulla situazione debitoria della Regione Puglia. Qui di seguito l’articolo pubblicato.
Asl pugliesi, il buco nero delle parcelle legali Si tratta spesso di fascicoli vecchissimi, risalenti alle disciolte Usl. E spesso magari si tratta di cause seriali, fascicoli fotocopia che vengono riproposti anche 100 volte al solo scopo di ottenere la liquidazione delle spese legali. Il problema è che la crisi colpisce tutti, anche gli avvocati. E dunque negli ultimi mesi stanno fioccando i decreti ingiuntivi che riguardano parcelle legali, che si trasformano in una doppia beffa: perché le Asl, che in questi casi vanno incontro a condanna sicura, devono pure pagare un secondo avvocato per difendersi dal primo avvocato. Dalla Regione, comunque, minimizzano. Nel bilancio delle Asl – spiegano fonti dell’assessorato alla Salute – debiti e crediti sono chiaramente indicati, e non ci sono partite «occulte». Questo è tecnicamente vero, perché quando assegna l’incarico legale la Asl iscrive in bilancio un costo presunto che quasi mai corrisponde con la parcella finale (anche perché spesso le cause durano anno). Solo di recente, con le norme emanate dal governo Monti, è stato possibile avviare «trattative» con i professionisti per stipulare convenzioni o pattuire prima il costo di una causa. Ma fino ad oggi non è andata così. E le Asl pagano, e hanno pagato, in base ai tariffari professionali. Anche se i tempi di liquidazione superano (e di molto) quelli per le fatture dei fornitori anche perché il criterio cronologico viene raramente rispettato. Dopo l’operazione straordinaria da 700 milioni avviata dalla Regione in primavera, il debito residuo delle Asl è sceso a circa 600 milioni. L’iniezione di liquidità ha consentito ad esempio alla Asl di Bari di pagare tutti i fornitori fino al 31 dicembre 2012, anche se le aziende sanitarie del Salento sono ferme ad alcuni mesi prima, ed Ospedali Riuniti e Policlinico di Bari sono rimaste ancora al 2011 in attesa della disponibilità di cassa per procedere. Il costo per gli interessi sui ritardati pagamenti è pari all’8%: l’applicazione delle direttive europee ha creato l’au – tomatismo anche nel settore della sanità. È uno dei motivi – oltre alla necessità di dare ossigeno al settore – che ha spinto la Regione ad impegnarsi per smaltire lo stock di fatture arretrate, che finiscono infatti per «mangiare» i finanziamenti dedicati all’assistenza. «Azzerando i tempi di pagamento – è l’impostazione della Regione – si possono anche ottenere sconti importanti sul fronte dei prezzi di fornitura». Un buon pagatore, insomma, finisce per avere spese minori e quindi maggiori disponibilità per investimenti ed assunzioni. Nel frattempo, è stato attivato il sito unico della sanità pugliese. I siti web delle singole aziende ospedaliere sono infatti stati disattivati e convergono sul portale della Regione (www.sanita.puglia.it). Un’ope – razione messa in atto sia per centralizzare le informazioni, sia per spingere ancora di più sul fronte della trasparenza. La giunta regionale, in attuazione della più recente normativa di settore, ha infatti disposto che le Asl debbano pubblicare e mantenere disponibili tutti i propri atti (delibere e determine), oltre che i bilanci (completi di allegati) e tutte le disposizioni di spesa. Il nuovo portale dovrebbe essere attivo da stamattina.
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