Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Asl Le, radioterapia: un nuovo acceleratore lineare per cure più sicure e veloci

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Giovanni Gorgoni - Commissario Straordinario Asl Le
Giovanni Gorgoni – Commissario Straordinario Asl Le

RADIOTERAPIA: UN NUOVO ACCELERATORE LINEARE PER CURE PIU’ SICURE E VELOCI

Più veloce, più sicuro e il più avanzato. Il nuovo acceleratore lineare si aggiunge ai due già in dotazione nella unità operativa di Radioterapia Oncologica dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce: la Direzione strategica ha firmato il contratto con la ditta vincitrice la scorsa settimana e con delibera 756 del 16 giugno ha approvato il progetto esecutivo, dando il via libera effettivo ai lavori strutturali necessari per l’installazione dell’apparecchiatura. La conclusione dei lavori e l’avvio dei piani terapeutici sono previsti per l’autunno di quest’anno.

L’acceleratore lineare Multy Energy Top Level (Versa HD ELEKTA) è una apparecchiatura di ultima generazione che consente di effettuare, oltre ai trattamenti radioterapici convenzionali, anche trattamenti complessi che richiedono una precisione elevatissima.

Il costo complessivo di acquisto dell’apparecchiatura e di installazione ammonta a 2milioni e 700 mila euro: il Versa HD è il più avanzato acceleratore per terapia con fotoni attualmente in commercio a livello mondiale e quello del Vito Fazzi di Lecce è il terzo modello che viene installato nel Sud Italia (gli altri sono presenti a Caserta e Napoli).
LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Precisione: il Versa HD permette di colpire in maniera molto accurata il bersaglio tumorale, risparmiando i tessuti sani circostanti. L’apparecchiatura è infatti dotata di un collimatore multilamellare a 160 lamelle chiamato Agility che consente una più specifica e accurata conformazione del fascio di radiazioni rispetto alla apparecchiature in dotazione. Questa accuratezza nel colpire il bersaglio è inoltre disponibile su un ampio campo di irragiamento e può essere utilizzata anche nella cura di patologie tumorali molto complesse. Fino ad oggi, infatti, la modellazione del fascio ad alta definizione era limitata alla cura di bersagli ridotti;

Velocità di trattamento: Grazie alla velocità molto elevata delle lamelle Agility è possibile erogare le dosi necessarie in un terzo del tempo attualmente utilizzato: in alcuni casi è possibile eseguire trattamenti in 2-3 minuti. La riduzione dell’esposizione complessiva non solo aumenta il confort del paziente e riduce gli effetti collaterali, ma permette anche e soprattutto di risparmiare tessuti sani;

Adattamento alla variazioni anatomiche: All’acceleratore è collegata una Cone Beam CT, apparecchiatura in grado di acquisire immagini TAC che consentono il preciso posizionamento del paziente prima di ogni seduta. La neoplasia, infatti, può muoversi in base a variabili diverse, come il respiro o il riempimento della vescica o dell’intestino, che possono determinare uno spostamento della neoplasia anche di alcuni centimetri.

Questa metodica è chiamata IGRT (radioterapia guidata da immagini) e permette di massimizzare l’effetto delle cure, evitando la radiazione delle zone sane. L’errore di erogazione viene inoltre ridotto da sistemi di posizionamento e immobilizzazione del paziente (lettini, cuscini e sistemi ottici di monitoraggio).

Inoltre, con i sistemi 4D di compensazione del movimento d’organo è possibile monitorare gli spostamenti che avvengono durante il trattamento e che possono dipendere dall’atto respiratorio: in questo modo è possibile correggere le impostazioni del trattamento per compensare l’errore provocato da questi movimenti.

“Questa apparecchiatura ci consente di fare un importante passo in avanti nel trattamento delle neoplasie – dice Giovanni Gorgoni, Direttore Generale Asl Lecce – si aggiunge alla dotazione tecnologica della unità operativa di Radioterapia Oncologica diretta da Mario Santantonio e permetterà una qualità di trattamento eccezionale. E’ tra le apparecchiature più avanzate esistenti e consentirà di rispondere alle esigenze di cura anche in casi più complessi.

Ringrazio il personale di reparto che saprà rispondere alla sfida di formazione necessaria e che integrerà le terapie in corso con le possibilità offerte da questa nuova apparecchiatura. Seguirò i lavori strutturali necessari per l’installazione dell’apparecchiatura e le operazioni di messa in rete del sistema che è complessivamente molto avanzato da un punto di vista tecnologico. Sono certo che il nuovo investimento tecnologico contribuirà a ridurre le trasferte fuori Regione dei nostri assistiti”.

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