Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

ASL E OSPEDALI CON 2MILA AUTO BLU

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 Asl e ospedali con 2mila auto blu

Nelle Asl abruzzesi di Avezzano, Teramo e l’Aquila hanno scelto l’Audi. Come all’ospedale oncologico Rionero del Vulture in Basilicata, all’Asl Roma B o all’ospedale di Cosenza. Le Mercedes invece vanno per la maggiore in Campania, dalla Asl di Avellino a quella di Caserta fino all’ospedale Sant’Anna, sempre di Caserta. Le auto tedesche, stavolta Bmw, sono parcheggiate di fronte all’ospedale San Giovanni di Dio di Salerno, al Bianchi Melacrino Morelli di Reggio Calabria e all’azienda ospedaliera di Cosenza. Le auto blu crescono e prosperano nell’universo delle 245 Asl e ospedali d’Italia appena censite dal Formez per il ministero della Pa e la semplificazione.

Una flotta di tutto rispetto quella di Asl e ospedali: 2.073 auto blu vere e proprie e altre 16.505 “grigie”, cioè di servizio. In tutto sono 19.208, quasi un terzo di tutte il parco di 65mila auto dei servizi pubblici censite. Con la sanità siciliana che in assoluto è la più motorizzata. E chissà quanto costa il servizio a un Ssn che sempre più deve fare di lesina. Anche perché non mancano le eccellenze nell’eccellenza: tra le auto più pregiate, destinate soprattutto ai manager di Asl e ospedali, almeno 85 prevedono l’«uso esclusivo con autista».

Il dossier curato dal Formez per il ministero della Pa – anticipato in esclusiva dal prossimo numero del settimanale «Il Sole-24 Ore Sanità» – fotografa nel dettaglio i numeri delle auto in servizio nella sanità pubblica. Non senza riservare sorprese e mettere a nudo “primati” motoristici regionali. Le cifre del resto sono importanti: se le auto “grigie” a disposizione degli uffici per attività strettamente operative sono 16.505, quelle “blu” (categoria molto ampia che comprende autovetture con autista per i manager e altre a disposizione dei dirigenti per i servizi) sono 2.073. Le Asl hanno in dote 1.739 auto blu e 15.357 “grigie”, le aziende ospedaliere 290 blu e 1.105 grigie, gli Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) rispettivamente 30 e 24, i Policlinici universitari 14 e 19. Di tutto il “parco macchine” sanitario sono di proprietà di Asl e ospedali 12.192 vetture, mentre 6.048 sono a noleggio, 350 in leasing e 77 in comodato.

E non si parla esattamente di auto d’annata. Quasi la metà (il 47%) sono state immatricolate dal 2007, il 30,5% sono state acquistate tra il 2001 e il 2006, mentre il 22,5% ha più di dieci anni. Anche se la gran parte ha pochi cavalli nel motore: il 73,3% ha una cilindrata tra 1.100 e 1.600. Ma l’8% di tutto il parco circolante macchine ha una maxicilindrata pari o superiore a 1.900 cc: sono in tutto 1.502. E chissà se sono soprattutto automezzi adibiti al trasporto per i quali una grossa cilindrata è necessaria, o se è stato bypassato il tetto (1.900 cc) fissato a suo tempo da Giulio Tremonti. Il dubbio c’è. Almeno 85 auto blu prevedono l’uso esclusivo con autista (25 solo in Sicilia) e altre 66 un uso «non esclusivo», ma sempre con autista adibito ad hoc a questo servizio. Mentre le autovetture a disposizione di uffici e servizi con autista “fisso” sono 631. Intanto nella classifica regionale svetta la Sicilia con 340 auto blu, mentre le Marche ne hanno solo 11.

Questi i conti del 2011 censiti dal Formez. Che siano tutti sprechi, e quanto costino alla collettività, l’indagine non lo dice. Anche se i manager di Asl e ospedali si difendono. Non ci sta Giovanni Monchiero, direttore generale a Cuneo e presidente Fiaso, una delle due federazioni di manager del Ssn: «Tutte le volte sentiamo ripetere questa tiritera sulle auto blu, ma nella quasi totalità dei casi sono mezzi che servono per i servizi necessari alla collettività e non privilegi». E quelle auto con tanto di autista? «Certo, c’è anche la necessità di garantire la mobilità degli organi di direzione delle aziende e si può anche razionalizzare la spesa, come ho fatto io sottoscrivendo un contratto con una cooperativa di taxi». Una scelta diversa ha fatto Lino Del Favero, dg dell’Asl di Pieve di Soligo (Treviso) e presidente di Federsanità Anci, l’altra sigla dei manager Ssn: «Ho un’auto a disposizione per me e altri dirigenti dell’azienda, che uso solo in casi eccezionali». Che auto? «Un noleggio conveniente di una Bmw presa grazie a una convenzione della Consip. Non bisogna demonizzare l’auto blu quando la si usa con criterio senza sprecare».

FONTE: Marzio Bartoloni, Roberto Turno (da Il Sole-24 Ore)

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