ARNALDO SALA (PDL) “VENDOLA E PELILLO SI PREPARANO A SMANTELLARE LA SANITA’ JONICA”
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Una nota del consigliere regionale jonico PdL, Arnaldo Sala. |
È evidente la discrasia tra i 70 posti-letto da tagliare nel leccese, che ha una popolazione ed un numero di ospedali nettamente superiori a quelli del tarantino, ed i 230 posti-letto che potrebbero essere tagliati nell’Asl jonica.
La domanda conseguente non può che essere: perché? Le risposte non possono che essere due.
L’efficientissimo manager Domenico Colasanto non ha razionalizzato un bel niente, tanto da aver mantenuto in vita 230 posti-letto che oggi possono essere soppressi senza nessuna conseguenza per i servizi offerti ai cittadini, anche se non lo ha mai detto: un manager non efficiente dunque, e quindi da sostituire quanto prima.
Ma si sa, come recentemente accaduto in una farsa ridicola, che Vendola & Co., secondo una loro ‘visione poetica della politica’, prima chiedono le dimissioni di tutti i manager della sanità da loro stessi nominati, e poi non le accettano.
C’è una seconda risposta alla domanda suddetta, forse fantasiosa, aleatoria, ma, come diceva Giulio Andreotti, ‘a pensare male si fa peccato, ma molto spesso si coglie la verità’.
Quale tarantino pavento che questa drastica riduzione dei posti-letto nella Asl jonica rappresenti il primo passo, seppur minimo, dello smantellamento del sistema ospedaliero del nostro territorio e della conseguente riduzione delle sue capacità, un viatico per il passaggio dell’intera sanità tarantina dall’area pubblica a quella privata, quello che da più parti si paventa possa essere la vera finalità dell’Operazione San Raffaele del Mediterraneo.
Da mesi io ed i miei colleghi del PdL chiediamo chiarezza a Vendola e Pelillo su questo: il San Raffaele del Mediterraneo sarà un ospedale di eccellenza e un centro di ricerca, andandosi così ad affiancare ai nosocomi già esistenti sul territorio, SS Annunziata e Moscati, e ampliando l’offerta sanitaria a favore dei cittadini, o andrà invece a sostituire i due ospedali esistenti, che poi andrebbero chiusi, consegnando così di fatto l’intera sanità jonica nelle mani dei privati, per giunta di origine lombarda?
Non abbiamo mai avuto una risposta chiara che fughi i nostri legittimi dubbi, e quelli di un intero territorio.
La nostra paura è che, tra la declamazione di una poesia ed un’altra, il nostro territorio subisca un ennesimo scippo nel silenzio assordante di quanti invece dovrebbe vigilare e avere a cuore le sorti di Taranto e della sua provincia.”
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